domenica 31 luglio 2016

Recensione n. 25 - LA CHIMERA di Sebastiano Vassalli

LA CHIMERA
di Sebastiano Vassalli


TRAMA
Nel 1610 Zardino è un piccolo borgo immerso tra le nebbie e le risaie a sud del Monte Rosa. Un villaggio come tanti, e come tanti destinato a essere cancellato senza lasciare tracce. C'è però una storia clamorosa, soffocata sotto le ceneri del tempo, che Sebastiano Vassalli ha riportato alla luce: la storia di una donna intorno alla quale si intrecciano tutte le illusioni e le menzogne di un secolo terribile e sconosciuto. Antonia, una trovatella cresciuta nella Pia Casa di Novara, un giorno viene scelta da due contadini e portata a Zardino, dove cerca di vivere con la fede e la semplicità che le hanno insegnato le monache. Ma la ragazza è strana, dice la gente. Perché è scura d'occhi, pelle e capelli, come una strega, e una volta è svenuta al cospetto del vescovo Bascapè, l'uomo che doveva diventare Papa e che si è messo in testa di trasformare in santo chiunque abiti quelle terre. E poi perché Antonia è bella, troppo bella, ed è innamorata, ed è indipendente: in lei ci dev'essere per forza qualcosa di diabolico... Vassalli illumina gli angoli più oscuri di un secolo senza Dio e senza Provvidenza, ricostruendo un episodio che è stato crocevia di molti destini e che, in un turbine di menzogne e fanatismi, ci dice molto di come si è formato il carattere degli italiani.


LA MIA RECENSIONE
La chimera narra la storia di Antonia, una bambina abbandonata dalla madre in una casa di carità. Viene allevata per dieci anni dalle suore del convento, fino a quando viene adottata. Questo però, sfortunatamente non la renderà felice a lungo.
La storia in sé è interessante, peccato che sia troppo dispersivo per i miei gusti. Ogni capitolo comincia con il narrare la vicenda per poi fare un passo indietro e parlare delle vicende di uno dei personaggi. Questo la rende pesantissima e difficile da seguire.





lunedì 25 luglio 2016

Recensione n. 24 - IL MIO ADORABILE NEMICO di Elisabetta Modena

IL MIO ADORABILE NEMICO
di Elisabetta Modena


TRAMA
Carol Becker è una bag-designer, una stilista di borse che lavora con successo per una maison milanese. Quando la sua liaison con il proprietario del marchio di moda finisce, costui per togliersela di torno la manda in Norvegia con la scusa di disegnare la nuova collezione invernale di borse; per assicurarsi che lei tenga fede ai patti, le affibbia un assistente-traduttore, che in realtà è una specie di guardiano che è tutto fuorché simpatico e gentile. Carol e Ruben non si sopportano, salvo scoprire che nel momento del bisogno lui sa tirarla fuori dal pericolo… riusciranno i due a rinfoderare le spade, o la loro antipatia li condurrà ad un catastrofico epilogo?


LA MIA RECENSIONE
Carol non è solo una disegnatrice di borse, è una vera appassionata: per lei ogni momento ha bisogno di un outfit particolare, di accessori e naturalmente della borsa giusta da abbinare. Single da poco, viene spedita in Norvegia per creare una nuova collezione. Il suo assistente/interprete è un fotografo burbero di nome Ruben. I due si scopriranno a vicenda e riusciranno a migliorare alcuni aspetti dei reciproci caratteri.
Entrambi hanno aspetti positivi e negativi e a volte si è d’accordo con i loro comportamenti, altre volte fanno venir voglia di urlare perché orgogliosi delle proprie caratteristiche. Lei è una maniaca dello shopping e vorrebbe far capire a Ruben l’importanza di vestirsi bene per stare meglio con se stessi; lui è amante dell’essenziale, purché a contatto con la natura e, come se non bastasse a diversificarli, odia per ragioni profonde tutto ciò che riguarda la moda. Nonostante le poche pagine, i due personaggi principali sono caratterizzati alla perfezione, il che li rende del tutto realistici.
Una lettura molto interessante, a tratti ironica e romantica. L’ideale per passare qualche ora in piacevole compagnia.




Recensione n. 23 - SILENZI: LE URLA DELL'ANIMA di Leonardo Ulisse

SILENZI: LE URLA DELL'ANIMA
di Leonardo Ulisse


TRAMA

Si può amare senza dirlo?
A qualcuno si deve sempre confessare il proprio amore, anche a delle lettere mai ricevute. Mai inviate per paura, o forse solo per stanchezza. L'amore stanca quando ad amare si è soli



LA MIA RECENSIONE

Difficile scrivere una recensione su una cosa tanto personale. L’autore ci informa subito che non si tratta di un romanzo o un racconto, ma di lettere scritte e mai spedite alla sua “Beatrice”.
Potrei dire che un lavoro di editing migliorerebbe la lettura, ma in realtà rovinerebbe l’effetto. Sono lettere cariche di personalità da cui traspare l’amore che l’autore sente verso questa ragazza. Amore purtroppo finito, almeno da parte sua, e non accettato dall’autore che continua ad amarla nonostante il passare degli anni.
Le parole, scritte così d’istinto, puntano dritto al cuore e mi hanno provocato odio verso la ragazza che sembra non capire la profondità dei sentimenti che lui prova. Mi sarebbe piaciuto conoscere più dettagli della storia. Magari in un futuro Ulisse potrebbe scrivere un vero romanzo raccontando come è nata la storia d’amore e il motivo del loro allontanamento nei dettagli.




martedì 12 luglio 2016

Recensione n. 22 - BUIO di Aurelio Andriani

BUIO
di Aurelio Andriani

TRAMA

Racconto breve di genere noir/horror psicologico
Un biologo fugge dalla città per tornare nella casa in cui ha vissuto la sua infanzia, fra montagne e colline a ridosso di un tetro boschetto che da sempre è oggetto delle sue angosce e che gli rievoca le tristi vicissitudini che la vita gli ha riservato. Ma le paure ancestrali e i vuoti di memoria potranno essere colmati solo combattendo il buio fuori e soprattutto dentro di sé.



LA MIA RECENSIONE

Chi non ha mai avuto paura del buio?
Dave ne era terrorizzato da bambino e ora che è adulto sembra voler affrontare questa sua paura. A prima vista sembra la naturale maturità di una persona che non vuole più scappare da quello che teme ma affrontarlo per poterlo sconfiggere.
Il suo, però, non è un timore infondato in quanto ha perso le persone più care in quel bosco dove regna il buio, ma le tenebre da cui deve scappare non si annidano solo lì dentro. Il suo sarà un percorso interiore che lo prenderà per mano per accompagnarlo nei reconditi della sua mente.
Poche pagine, ricche di dettagli e di ansia. Un bellissimo racconto...da leggere di giorno!






venerdì 8 luglio 2016

Recensione n. 21 - LA PUNIZIONE. AMORE E MORTE di Maruska Creanza

LA PUNIZIONE. AMORE E MORTE
di Maruska Creanza

TRAMA
Amore e Morte camminano fianco a fianco nella vita delle persone, ma solo pochi ne hanno vera coscienza. Solo pochi hanno armi per combatterne le insidie.
Amore che costruisce, ma a volte illude … e Morte, che annienta senza attenuanti.
Nora e Seby due anime che erano affini, due anime che ora sono diverse e distanti. Entrambi faranno i conti con la punizione più tragica.
Nora e la sua pazzia, che la porterà a compiere l’ultimo tremendo sacrificio.
Seby che pagherà per le sue debolezze da uomo bello e ricco.
Un racconto feroce nella sua trama, drammatico per il tema sempre attuale che viene trattato, il tradimento.
Un’avventura tragica, che non lascia respiro dalla prima, fino all'ultima pagina.
Passione, infedeltà, annientamento …tutto questo è Amore e Morte, dove passione e odio si intrecciano, fino a scaturire nell'ultima definitiva vendetta.


LA MIA RECENSIONE
 
Sono in difficoltà nel valutare questo racconto.
L'idea non è male e la trama è ben intrecciata; i personaggi sono definiti e ognuno di loro ha delle caratteristiche ben precise. Unito alla capacità espositiva dell'autrice avrebbe tutte le premesse per essere un buon romanzo, se non fosse per i numerosissimi errori, le ripetizioni e la punteggiatura che avrebbe bisogno di essere rivista completamente.
Infastidisce anche il fatto che molte cose vengano continuamente ripetute: tipo il contenuto della fialetta, il mestiere di Nora e tante altre cose... una volta dette preferirei che l'utore si fidasse della memoria di noi lettori.
I comportamenti dei personaggi sembrano credibili fino alla fase finale, poi Seby sembra un po' troppo forzato. Non ho molto apprezzato il finale: visto come si è comportato Seby con Nora nelle ultime pagine del libro, non gli avrei fatto infrangere una promessa che sembrava tanto sentita. Piuttosto non gliel'avrei fatta proprio pronunciare.




lunedì 4 luglio 2016

Recensione n. 20 - IL CALICE PROIBITO di Dario Galimberti

IL CALICE PROIBITO
di Dario Galimberti


TRAMA

Regna ormai il silenzio quando Mia trova la forza di uscire dal suo nascondiglio di fortuna. Poche ore prima qualcuno si era introdotto in casa, senza accorgersi della sua presenza. Li ha sentiti rovistare a lungo e meticolosamente in tutte le stanze, prima di allontanarsi portandosi via i rilievi faticosamente realizzati nella Domus Rhenus: il primo incarico importante nella sua giovane carriera di architetto perduto per sempre. Chi può essere interessato a quei disegni fatti al solo scopo di pubblicizzare il sito archeologico di Augusta Raurica in Svizzera? Con l'aiuto del suo professore e di pochi fidati amici, Mia non tarda a rendersi conto che i suoi progetti rivelano una mappa che porta a un tesoro ambito da molti: i calici di Licurgo, coppe di epoca romana dalle proprietà straordinarie. Decide quindi di ricostruire la storia dei calici prodigiosi per soddisfare la sua sete di verità e giustizia ed evitare che cadano nelle mani sbagliate, ma non sa quali nemici dovrà combattere e quanto siano potenti le organizzazioni che la spiano, le danno la caccia e sono pronte a tutto pur di ostacolare la sua ricerca.  


LA MIA RECENSIONE

Mia è americana ma vive in Svizzera con due amici. Sta muovendo i primi passi come architetto e riesce ad ottenere un lavoro emozionante: mappare un’antica Domus Rhenus. Dopo mesi di rilievi e disegni, però, qualcuno le ruba tutto. Sembra strano l’interesse a dei semplici disegni ma, in realtà, Mia sta andando incontro a qualcosa di grande e potente. Con i suoi amici intraprende una ricerca che la porterà a scoprire prima l’identità del presunto colpevole del furto e poi quale sia il prezioso tesoro che si nasconde tra le mura della Domus. La posta in gioco è alta, ma lei è decisa e determinata a trovare per prima il nascondiglio segreto, che lei stessa aveva scoperto.
Non so se questo romanzo possa essere definito a tutti gli effetti “storico”, dato che è ambientato in toto ai giorni nostri. Il fatto che si stia cercando un reperto antico è sufficiente a definirlo tale? Non lo so davvero. Quello che so è che la storia è molto interessante, sia quella narrata che quella che riguarda l’importanza dei calici.

Il testo è scorrevole e la tensione spinge a non interrompere la lettura. Per tutta la durata del romanzo mi sono chiesta se i riferimenti storici fossero reali o inventati ma ho continuato a rimandare la ricerca fidandomi di quanto scritto per non allontanarmi dal romanzo. Ora che l’ho terminato ho tutto il tempo e posso affermare che è vero: la coppa di Licurgo esiste e ha le proprietà descritte. Ora ho voglia di vederla dal vivo. Adoro quando un romanzo fa venir voglia di sapere di più di una storia o di un luogo e “il calice proibito” è sicuramente uno di questi.