lunedì 27 marzo 2017

#12 - L'ANNO DEGLI INZIPILLI di Luca Poggi

L'ANNO DEGLI INZIPILLI
di Luca Poggi


TRAMA
Un racconto fantastico per ragazzi dalla raccolta "Di Stella in Stella", di Luca Poggi


LA MIA RECENSIONE
All'inizio non riuscivo a capire dove volesse andare a parare l'autore con questo racconto e ho letto con qualche perplessità. Poi ho finalmente intuito lo scopo e l'ho apprezzato ancora di più.
Una storia attuale, che sarebbe sicuramente utile ai ragazzi di oggi per invogliarli a riscoprire la natura che ci circonda.
       

 

#11 - ODORE DI MARE, FIL DI FERRO E GELSOMINI di Carlo Negri

ODORE DI MARE, FIL DI FERRO E GELSOMINI
di Carlo Negri


TRAMA
Lui e lei una mattina si lasciano. Lui va a destra, lei a sinistra. Da quel momento diventano due estranei. Dal giorno dopo, lui inizia a scrivere un diario, dove racconta tutto quello che non le ha detto quella mattina; diventa un ossessione, sia lei che il diario. Lui annota tutto: profumi, suoni, colori, pensieri. Odore di mare, fil di ferro e gelsomini è il profumo della pelle di lei, che lui sente ovunque. Tre anni dopo si rincontreranno. Il diario racconta gli ultimi quindici giorni prima dell'incontro. Ogni senso è coinvolto nei pensieri raccolti, ogni attimo di una giornata. Lui si presenterà con una rosa bianca, il fiore preferito di lei. Ma l'ossessione di lui riserva un ultima sorpresa. Un libro che ricorda la scrittura allucinata e immediata di Bukowski, il suono distorto di Tom Waits; un realismo sporco ma che a sprazzi mostra il suo lato tenero e profondo.


LA MIA RECENSIONE
Scritto sotto forma di diario, già dalle prime pagine ti rimane attaccato alla pelle.
Come si può rimanere indifferenti ai vaneggiamenti di questo uomo, estremamente deluso da una storia passata? Anche se non si capisce fino a che punto sia arrivato con questa ragazza, sappiamo che avrebbe voluto confessarle il proprio amore e nutre grossi rimpianti per non esserci riuscito. Diventa un’ossessione quotidiana per lui, e vorrebbe poter avere l’occasione di incontrarla di nuovo, sentire ancora il suo profumo.
Per lui gli odori sono importantissimi ma, diciamoci la verità, a chi non è mai capitato di sentire un particolare odore che ti riporta prepotentemente indietro nel tempo, in un luogo ben preciso? Tante volte non ci facciamo caso ma ci restano sotto la pelle e basta un niente per farli uscire. Questo lui ha imparato a controllarlo, è come se avesse un archivio di tutti i profumi a cui corrispondono luoghi, persone ed emozioni.
Tra le pagine di questo diario, a volte serio e a volte divertente, troviamo racconti e aneddoti interessanti. In poche pagine è riuscito a farmi ridere, commuovere, aprire gli occhi su alcune realtà che a volte passano inosservate. In tante cose mi ci sono ritrovata, perfino sulla storia del divano, tanto che a volte mi sono chiesta “sarò mica un uomo anche io?”
Spesso ci si chiede quanto ci sia di autobiografico in un romanzo. Sicuramente molti particolari sono reali, mi auguro però che le parti più tristi non le abbia dovute vivere davvero, tipo la tristissima storia della perdita di un amico. E’ talmente toccante da fami sperare che non sia successo veramente.

“Mi piacciono le persone con le scarpe un po’ consumate, magari che non c’entrano molto col vestito che indossano, perché si vede che sono fedeli.
O soltanto pigre.
Che poi la pigrizia è un ottimo incentivo alla fedeltà”

“Anche quest’anno miss universo è stato vinto da una terrestre”
(mi sono sempre chiesta anche io lo scopo di un simile concorso: la differenza tra le concorrenti di miss mondo me la devono ancora spiegare!)

“E mi stupisco di come, quasi inconsciamente, si cambi a seconda di chi frequentiamo”

“La pesca è come l’amore: prepari l’attrezzatura, scegli l’esca, lanci… e aspetti che qualcuno abbocchi. E più passa il tempo senza che nulla succeda, più ti interroghi su cosa hai sbagliato”





venerdì 24 marzo 2017

#10 - LA FIGLIA DEL MERCANTE DI SETA di Dinah Jefferies

LA FIGLIA DEL MERCANTE DI SETA
di Dinah Jefferies



TRAMA
1952, Indocina francese. Dalla morte della madre, Nicole, diciottenne franco-vietnamita, è vissuta all’ombra della bella sorella maggiore, Sylvie. Quando Sylvie prende le redini degli affari di famiglia, che ruotano intorno al commercio della seta, a Nicole non resta che accontentarsi della gestione di un vecchio negozio, nel quartiere vietnamita di Hanoi. La zona, tuttavia, pullula di militanti ribelli pronti a tutto per porre fine alla dominazione francese, persino a tradire i loro cari. In questo clima sempre più teso Nicole scopre la corruzione su cui si regge il sistema coloniale e si rende conto con sgomento che anche la sua famiglia è coinvolta… Nel frattempo, la ragazza conosce Trân, un ribelle vietnamita, e, nonostante sia innamorata di Mark, un affascinante imprenditore americano che incarna alla perfezione l’uomo dei suoi sogni, le sembra finalmente di intravedere una via di fuga da una vita che non ha scelto e da una cultura a cui non sente di appartenere. In un Paese dilaniato dai contrasti, è difficile per Nicole fare la scelta giusta, capire di chi fidarsi…
La figlia del mercante di seta è un romanzo affascinante sulla rivalità tra sorelle, sull’amore che sfida la sorte, sui segreti da tenere nascosti, a cui fa da sfondo un Vietnam incantevole nell’età del colonialismo.


LA MIA RECENSIONE
Ambientato negli anni 50, nel Vietnam francese, “La figlia del mercante di seta” narra la storia di Nicole Duval, una ragazza che sta per festeggiare il suo diciottesimo compleanno. Fin qui sembra tutto normale: una famiglia benestante che organizza una festa per lei, l’incontro con Mark, il bel ragazzo americano. Fino a che non si comincia ad approfondire la storia di questa famiglia, complicata e problematica.
Nicole, come la sorella Sylvie, è di sangue misto, nata da padre francese e madre vietnamita. Ma, mentre la sorella sembra francese a tutti gli effetti, lei ha ereditato i tratti asiatici della madre. Per questo motivo, Nicole non si sente bella e invidia la sorella, fino a che incontra Mark. Con il suo corteggiamento le fa provare emozioni nuove, facendo palpitare anche il lettore. In contrasto con questa bella sensazione c’è la famiglia che sembra volerla estromettere, trattandola come l’ultima ruota del carro perché la madre è morta dandola alla luce e sia il padre che la sorella, da allora, la ritengono responsabile. Così veniamo a sapere che suo padre, volendo passare il testimone degli affari, ha lasciato tutto il suo impero a Sylvie e solo un piccolo negozietto di seta, nel centro del quartiere vecchio, a Nicole.
In questa atmosfera di crisi familiare e primi amori, a un certo punto arriva una svolta sconvolgente che le fa crollare il mondo addosso e sembra non esserci più nessuno di cui si possa fidare. Si unisce a un ragazzo vietnamita ma anche questa avventura si rivelerà un disastro.
Assistiamo a numerosi colpi di scena durante la lettura, tanto che quando si è sicuri di aver capito tutto, ci si rende conto di non aver capito proprio niente. I personaggi riescono sempre a sorprenderti (e a volte anche a deluderti) tanto che non si capisce davvero chi sia dalla parte del “giusto” e chi no.
È un romanzo che ti prende per mano e ti accompagna fino alla fine facendoti sentire davvero tutte le emozioni provate da Nicole: amore, ansia, paura. I luoghi sono descritti in modo esemplare, tanto da riuscire a “sentirli” con i loro rumori e i loro profumi.
Alla fine, come si capisce anche dal romanzo, l’autrice racconta delle ricerche approfondite che ha svolto per la stesura. Ho trovato, però, stonato il comportamento delle ragazze. Forse mi sbaglio, ma essendo negli anni ’50 e in un paese che (almeno io l’ho sempre pensato) dovrebbe essere retrogrado, le ragazze mi sembrano un po’ troppo emancipate: si comportano come normalissime ragazze dei nostri tempi.
Curiosità: qualcuno mi deve spiegare che colore è il “biondo fragola”.



giovedì 9 marzo 2017

#09 - LASCIATI AMARE di Jeky Emme

LASCIATI AMARE
di Jeky Emme



TRAMA
Voi ci credete nel colpo di fulmine? Nell' amore a prima vista? Io no. Credo nelle botte in testa, di quelle date bene e che ti fanno perdere la memoria, ma nell' amore no. Non esiste e non piomba nella vita all'improvviso, non nella mia almeno.
La mia vita è organizzata alla perfezione, so cosa devo fare tra cinque minuti e so dove mi troverò tra dieci anni. Ogni punto, ogni attimo è segnato e organizzato con una perfezione maniacale, nella mia vita non sono ben accetti gli imprevisti e le novità.
Sono l' ansia fatta persona, ho un mondo di emozioni in contrasto tra loro e ho abbandonato una vita cucitami addosso come un vestito troppo stretto per fare l'unica pazzia di tutta la mia vita: ho lasciato il mio fidanzato la sera dei festeggiamenti per il nostro fidanzamento e ho realizzato il mio unico sogno, diventare una pasticcera.
Tutto scontato, penserete, ma io sono Chloe il cui cervello e cuore sono divorziati e si rifiutano di comunicare tra loro. Volete essere voi i miei avvocati per farli riappacificare? Nessun volontario? Grazie, tutti molto gentili eh...
Nella mia nuova vita, quindi, nulla è scontato e nemmeno i miei progetti.
Ho imparato a mie spese che niente va come programmi e se in un ristorante incontri un paio di occhi verdi e un sorriso con le fossette allora forse l'infarto è davvero vicino. Avete presente il cuore che impazzisce, le voci intorno che sfumano, tutto diventa ovattato e le mani che sudano? Quelli sono i tipici sintomi da infarto giusto? Non potrebbe essere altro.
Se aggiungiamo alla mia nuova vita la mia vecchia amica pazza, un incontro che non ho più scordato, il profumo della vaniglia, l'impronta di una piuma, un po' di romanticismo e la mia vena ironica, allora forse i miei progetti vanno davvero in fumo... O forse no.
Se vedete troppo fumo e le fiamme sono troppo alte, per favore, chiamateli voi i pompieri.



LA MIA RECENSIONE
Chloe e Bryan hanno un passato piuttosto simile (forse troppo): entrambi sono stati con una persona per volontà della famiglia e non sono mai stati innamorati. Entrambi si sono ribellati a questa scelta per poter fare della propria vita ciò che più desiderano.
Chloe lascia il fidanzato proprio durante la festa di fidanzamento e si rifugia in un ristorante dove vede Bryan per la prima volta. Dopo quella sera si dedicherà alla sua grande passione: la pasticceria.
Bryan rimane folgorato dagli occhi di Chloe e decide che è arrivato il momento di mollare la fidanzata Sarah (amata più dalla madre che da lui) e passa un intero anno alla ricerca di questa misteriosa ragazza.
Sempre per caso i due si incontrano di nuovo e cominciano a frequentarsi. Nonostante le perplessità di queste coincidenze, la storia si lascia leggere bene. Chloe ha mille dubbi e all'inizio non cede alle avances di Bryan, anche se non resisterà a lungo. Che una ci voglia andare con i piedi di piombo, dopo una brutta esperienza, è normale; ho trovato però un comportamento esagerato in Chloe, che scappa evitando il confronto. Forse una reazione un po' troppo immatura.
La scrittura è veloce e frizzante. All'inizio la protagonista piace, poi comincia a diventare un po' troppo complicata e problematica. Lui sembra troppo perfetto per essere vero, ma risulta comunque credibile nel suo ruolo di innamorato e determinato. Spesso la narrazione si rivolge direttamente al lettore, come se fosse un diario e, nonostante questa cosa all'inizio mi abbia infastidita (soprattutto l'uso delle faccine), con l'andare del tempo ho cominciato a trovarla piacevole e divertente. Nel complesso è stata una lettura piacevole, spesso anche divertente.
Ho notato che spesso nei dialoghi si usa "te" invece di "tu". So che in alcune regioni si usa, quindi sarebbe accettabile se fosse ambientato nel nostro paese, ma la vicenda non si svolge in Italia. Io ho preso questo ebook parecchio tempo fa, non so se ne esiste una nuova versione; quella che ho io avrebbe bisogno di una revisione per quanto riguarda punteggiatura e impaginazione.




martedì 7 marzo 2017

#08 - OMICIDIO A WHITEHALL di Sarah Pinborough

OMICIDIO A WHITEHALL
di Sarah Pinborough


TRAMA
Londra, 1888. La città è in preda al terrore: Jack lo Squartatore continua a mietere vittime e le forze dell’ordine sono incapaci di fermarlo. Ma un altro serial killer sembra aggirarsi per le strade: gli omicidi sono altrettanto brutali e raccapriccianti, i corpi vengono ritrovati senza arti e senza testa. Il chirurgo ufficiale di Scotland Yard, il dottor Thomas Bond, non ha dubbi sul fatto che gli assassini siano due: a differenza dello Squartatore, il killer senza nome è mancino, ha buone conoscenze di anatomia e seziona le sue vittime con maniacale freddezza. Più prosegue nelle indagini, più il dottor Bond rimane intrappolato nell’ossessione del suo avversario. Insonne, afflitto da dolori che lo costringono a consumare oppio, finisce per allontanarsi dalle soluzioni più razionali, percorrendo piste che sembrano condurre a un’entità sovrannaturale, ancora più difficile da braccare. La caccia è iniziata e i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine non basteranno per portarla a termine...


LA MIA RECENSIONE
Con questo libro ho partecipato a una lettura di gruppo. Mi sono iscritta proprio perché attratta dalla trama: jack lo squartatore, ambientazioni cupe, thriller... tutto sembrava essere nelle mie corde.
Il romanzo parte proprio come mi aspettavo, con scene macabre e inquietanti, un atroce delitto visto con gli occhi della vittima. Peccato che poi non abbia mantenuto le promesse, riempendo pagine su pagine di delitti e qualche indagine, ma perlopiù di ipotesi, teorie e allucinazioni avute sotto l'effetto dell'oppio e altre strane droghe. Descrizioni noiose e poco importanti fino a che arriva la genialata: il medico che si occupa delle indagini, a un certo punto, dice "e se fosse lui?". Ora mi deve anche spiegare come ci è arrivato a questa conclusione, visto che fino a due righe prima brancolava nel buio.
E poi, va bene che è un dottore e non un investigatore, ma lavorando con la polizia e prendendosi questo impegno di risolvere il mistero, mi aspettavo fosse più attento ai particolari. C'è stato un indizio che mi ha fatto saltare dalla sedia (non posso dire quale per evitare spoiler, ma il presunto assassino ha avuto una reazione esagerata quando si è parlato di un preciso luogo) e lui invece nemmeno ci ha fatto caso. Non dico di capire, ma almeno un piccolo dubbio che ci fosse qualcosa di illecito a un poliziotto sveglio sarebbe venuto. Se invece non glielo avesse detto un'altra persona verso la fine, nemmeno ci avrebbe pensato.
Stessa cosa per il rapporto tra una donna uccisa e il presunto assassino. Noi conosciamo la verità perché ci viene raccontata dai diari, ma il dottore come fa a saperlo? Eppure a un certo punto dice che i due hanno avuto una storia.
Anche il finale mi ha spiazzato perché il medico e i suoi aiutanti hanno dato segno di non avere nessuna considerazione verso la vita umana. Uno dei tre compie un gesto di incredibile crudeltà e gli altri due si comportano come se avesse schiacciato una zanzara.
Mi è dispiaciuto molto, perché ero partita con entusiasmo nella lettura di questo romanzo e l'ho perso tutto per strada fino ad arrivare a faticare a leggere una manciata di pagine al giorno.