sabato 10 febbraio 2018

#03 - CARRIE di Stephen King

CARRIE 
di Stephen King


TRAMA

Il romanzo racconta la storia di Carrie White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.


LA MIA RECENSIONE

Carrie sembra la classica ragazza riservata, estremamente timida che ogni giorno deve lottare contro il resto dei ragazzi, quelli popolari, quelli che sanno cosa vogliono e come ottenerlo.
Già fa male vedere come altre persone riescano a comportarsi in modo naturale, con il coraggio di dire quello che pensano e quello che vogliono; se poi queste persone ti fanno pesare la tua condizione, la vita può diventare un incubo.

“Il cerchio di isolamento sembrava disegnato col sangue: potevi sfregare e sfregare e sfregare, rimaneva sempre lì.”

La storia di Carrie inizia subito con l’evento sconvolgente: avendo alle spalle una madre che definirla bigotta sarebbe un eufemismo, non sa cosa siano le mestruazioni e, quando durante la doccia negli spogliatoi, vede il sangue scivolare lungo le gambe, si spaventa. Sarebbe bastato un semplice gesto: qualche compagna di classe che la tranquillizzasse, invece le altre cominciano a ridere di lei e prenderla in giro, lanciandole addirittura gli assorbenti addosso.

“Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per farlo”

Il potere sopiti della ragazza (quello di spostare qualsiasi oggetto con la mente) piano piano comincia a riemergere insieme alla rabbia. La madre non è d’aiuto, continuando a incolparla di ogni cosa. L’unica che tenta di aiutarla è Sue Snell che, sentendosi in colpa per come si è comportata nelle docce, decide di farsi perdonare chiedendo al proprio ragazzo di invitare Carrie al ballo.

“Tutti pensano che lei non sarà mai felice finché non si accorgerà di essere come tutte le altre (Bob Dylan)”
Penso che sappiamo tutti come andrà a finire.

“Sarebbe un sollievo poter credere che sia naturale per gli adolescenti andare al salvataggio
dell’orgoglio e autostima dell’uccello debole di becco o d’ala con un gesto del genere, ma noi sappiamo bene che non è così. L’uccello più debole non viene sollevato con dolcezza dalla polvere dai suoi simili, ma viene fatto fuori rapidamente e senza pietà.”

Penso che un po’ tutti riusciamo ad identificarci con Carrie. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha pensato quanto sarebbe bello potersi riscattare con chi ti ha fatto del male. King ha portato Carrie agli estremi, facendola impazzire, tra i suoi sentimenti, i compagni davvero cattivi e la madre assurda. Ma se riportiamo il tutto a un livello più normale, sono eventi all’ordine del giorno.
I personaggi non sono pochi e ognuno ha una caratterizzazione incredibile. Sembra quasi di conoscerli, di sapere cosa stanno pensando. Pur non essendo un vero e proprio romanzo, ma un’alternanza di racconti, articoli di giornali e verbali della polizia, la storia è un crescendo di sensazioni. Si sa fin dall’inizio quello che accadrà, ma riesce comunque a lasciarti con il fiato sospeso fino alla fine.