LE NOTTI DI SALEM
di Stephen King
TRAMA
Una casa abbandonata, un paesino sperduto,
vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di
trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le
apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe
saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male
a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come Salem's Lot, non ha mai cessato di
terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro
dell'horror
LA MIA RECENSIONE
Ben Mears è uno scrittore cresciuto a Salem’s
Lot, luogo dove ha vissuto un’esperienza spaventosa.
Decide di tornarci per scrivere un romanzo e,
per farlo, vorrebbe trasferirsi nella casa che ha dato origine ai suoi incubi.
“Un romanzo
è la confessione di tutti i delitti del mondo fatta da un uomo che non ne ha
mai commesso nemmeno uno”
Stranamente, però, è già stata presa da
qualcuno. E, coincidenza vuole, che proprio da quel momento comincino ad
avvenire fatti strani.
Dopo aver conosciuto Susan e fatto amicizia
con un insegnante, con l’aiuto del dottore del paese, di un prete e di un
ragazzino, si ritrova a condurre delle indagini sui nuovi inquilini della Casa.
Gli omicidi sono sempre più numerosi e la
sparizione dei cadaveri porta ad un’unica soluzione: il paese è stato invaso
dai vampiri.
“Che Dio mi
conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di
cambiare ciò che posso cambiare, e la fortuna di non prendermi troppe
fregature”
Nonostante fosse uno dei miei romanzi
favoriti in passato, questa rilettura mi ha deluso tantissimo.
Mi ricordavo la storia e gli avvenimenti
principali, ma il problema è proprio che tutto si riconduce unicamente a
questo. Tante pagine in cui vengono presentati gli infiniti personaggi che
popolano la cittadina, ma poca sostanza. E’ stata un’altalena di sentimenti,
con tratti di noia pura intervallati da azioni emozionanti.
Ammetto che l’ironia, tipica di King, mi ha
spiazzato in più di un’occasione.
“Aveva analizzato il problema e aveva concluso
che la maggior parte dei bulli sono grossi, brutti e fessi”
“«Vuoi
prendere anche la pistola?» chiese laconicamente Ben. «Meglio di no. Se provo a
infilarmela nella cintura rischio di spararmi via i coglioni»”
“Sappiamo
che l’aspirina ha una composizione chimica molto simile a quella dell’LSD, ma
perché l’una ti fa passare il mal di testa e l’altro te la riempie di
fiorellini?”
E questo, insieme a delle riflessioni
interessanti e alla scrittura fluida, rende comunque apprezzabile il romanzo.
“Non ci sono
atei in fin di vita”
“Alle tre del mattino, senza belletti è il
volto della vecchia puttana, il mondo, e si vede che ha un occhio di vetro e le
è cascato il naso. Ogni gaiezza diventa falsa e vuota, come nel castello di Poe
assediato dalla Morte Rossa.”
Ho trovato anche qualche piccolo riferimento
(o forse è solo frutto della mia immaginazione) a quello che diventerà uno dei
suoi libri migliori.
“Mi hai
chiesto su cos’è il mio libro. In sostanza, è sul ritorno ciclico del Male”
“ora
rieccolo, al di sopra di Mark, con la sua faccia bianca da clown, gli occhi
infuocati e le labbra rosse e sensuali”