sabato 17 dicembre 2016

Recensione n. 45 - IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI di Giorgio Bassani


IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI
di Giorgio Bassani

TRAMA
Pochi romanzi italiani del Novecento sono entrati così profondamente nel cuore dei lettori come Il giardino dei Finzi-Contini, un libro che è riuscito a unire emozioni private e storia pubblica, fondendole in un meccanismo letterario perfetto e struggente. Un narratore senza nome ci guida tra i suoi ricordi d'infanzia, nei suoi primi incontri con i figli dei Finzi-Contini, Alberto e Micòl, suoi coetanei resi irraggiungibili da un profondo divario sociale. Ma le leggi razziali, che calano sull'Italia come un nubifragio improvviso, avvicinano i tre giovani rendendo i loro incontri, col crescere dell'età, sempre più frequenti. Teatro di questi incontri, spesso e volentieri, è il vasto, magnifico giardino di casa Finzi-Contini, un luogo che si imbeve di sogni, attese e delusioni. Il protagonista, giorno dopo giorno, si trova sempre più coinvolto in un sentimento di tenero, contrastato amore per Micòl... Ma ormai la storia sta precipitando e un destino infausto sembra aprirsi come un baratro sotto i piedi della famiglia Finzi-Contini.

LA MIA RECENSIONE
Il protagonista di questo romanzo si trova, nel prologo, a visitare un cimitero etrusco e da qui parte il ricordo della sua gioventù, passata a Ferrara. Pensavo di essermi persa qualcosa all’inizio e di non aver capito chi fosse l’io narrante. Ignorando che l’autore avesse scelto intenzionalmente di non svelarne l’identità, ero alla continua ricerca di un indizio e quando l’ho capito mi sono goduta meglio il romanzo.
La finestra dei ricordi si apre sulla vita di questi ragazzini ebrei che fanno amicizia. Il protagonista scopre pian piano di provare qualcosa di più che semplice amicizia verso Micol Finzi-Contini e assistiamo a tutte le sue scelte, giuste o sbagliate, ai suoi rimpianti e ai suoi tentativi di confessarle il proprio amore quando forse è troppo tardi.

Questa rappresenta forse la recensione più difficile della mia vita. Il giudizio è assolutamente positivo, anche se devo ammettere che durante la lettura ho cambiato parere parecchie volte, forse a causa di alcune parti più noiose e di comportamenti che non ho condiviso (sia da parte di Micol che del protagonista).

Nel complesso il romanzo è un dolce ricordo del protagonista che ripercorre il momento in cui ha visto per la prima volta la sua adorata Micol; l’amicizia stretta con lei, suo fratello Alberto e il milanese Malnate; la fase dell’innamoramento e del rifiuto. Oltre a questo, l’autore ci descrive in sottofondo il triste periodo della guerra e dei problemi che leggi razziali comporteranno.

Non c’è nulla di stravolgente, sembra una comunissima storia di ragazzi che vivono la loro adolescenza. Eppure c’è qualcosa che colpisce in questo romanzo, che ti spinge a continuare la lettura e ti fa affezionare ai protagonisti.



martedì 13 dicembre 2016

Segnalazione "L'oro di Pollupice" di Mimmo Villa


TITOLO                       L’oro di Pollupice
AUTORE                               Mimmo Villa
EDITORE                                         StreetLib
EDIZIONE              E-book (Epub e Kindle)
DATA DI USCITA             6 dicembre 2016
PREZZO                                               €. 3,99
GENERE                               Storico/Thriller






TRAMA
Tre storie, tre epoche diverse.
Tre vicende che si intrecciano in una spirale di eventi che partiranno dai primi anni dopo Cristo, passando per il 1250, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Filo conduttore è un tesoro che alcuni legionari romani, dopo essere riusciti a fuggire dai barbari che li tengono prigionieri in Germania, nascondono in un pozzo nei pressi di Firenze mentre tentano di raggiungere Roma.
Nel 1251, nei pressi dello stesso pozzo, si trova la fonderia di Messer Bertoci, incaricato di coniare i fiorini d’oro. Per una macabra casualità, sarà un ragazzo di nome Zino a ritrovare il tesoro. Lui conierà dei falsi fiorini e la sua innamorata realizzerà una splendida natività in oro.
Il lavoro di questi due giovani, insieme ad alcuni gioielli risalenti all’epoca romana, costituiranno il tesoro che sarà esposto nel 2011 a Venaria Reale.
Le amiche Carluccia, Giulia e Roberta riescono a ricostruire la storia di questo tesoro per organizzare la mostra al meglio ma, a poche ore dall’apertura, i gioielli vengono rubati.
Oltre alle tre donne, ad aiutare le forze dell’ordine nella ricerca dei responsabili, ci saranno i figli di due di loro, Lorenzo e Serena. Mentre tra i ragazzi sboccia l’amore, con coraggio indagheranno sul furto, fornendo aiuti indispensabili alla polizia.




    Inauguro la sezione segnalazioni “made in Italy” con Mimmo Villa e il suo romanzo d’esordio “L’oro di Pollupice”.
Si tratta di un romanzo a sfondo storico, con vicende che accadono in tre epoche ben distinte ma collegate tra loro da alcuni eventi che portano al ritrovamento del tesoro che fa da filo conduttore all’intero testo.

     Nella prima parte del libro ci vengono presentati i vari personaggi e le loro avventure, alternando le epoche.
Tutto comincia il 9 d.C., quando il romano Marzio Aulo viene catturato in Germania.  Abile costruttore, riesce a salvare la vita dei suoi uomini in cambio dei suoi servigi nella costruzione di un acquedotto e di una strada. Trovato l’amore, escogita un piano di fuga con la speranza di poter tornare a Roma con i suoi uomini e la sua amata.  Viene loro proposto un gioco sconosciuto con dell’oro in palio.  Lo vincono ma, durante la fuga, sono costretti a nasconderlo nei pressi di Firenze.
Nel 1250 il tesoro, costituito da una preziosa collana e altri oggetti d’oro, viene trovato da un ragazzo di nome Zino, che lavora in una fonderia. Con l’aiuto della sua ragazza trasforma l’oro in monete e statue che rappresentano la natività. Questo costituisce il tesoro che verrà ritrovato secoli dopo.

    Per ultimo rimane il presente, con il diciassettenne Lorenzo che incontra Serena. Sembra la storia di un banale amore estivo, invece le loro vicende si andranno a scontrare con le conseguenze del ritrovamento di un tesoro tanto prezioso.
Nella seconda metà del romanzo si abbandonano le epoche passate per poterci avventurare nelle vicende dei due ragazzi e dei loro genitori, alle prese con il furto al museo dove il tesoro era custodito in attesa di essere esposto.

    Gli ultimi capitoli lasciano con il fiato sospeso, con la voglia di scoprire come andrà a finire. Cosa succederà ai due ragazzi e ai loro genitori? Riusciranno a recuperare il tesoro? Solo leggendo si potrà scoprire la meravigliosa avventura di questo viaggio nel tempo.

Leggi la mia recensione: qui