venerdì 29 marzo 2019

#07 - FRAMMENTI D'AMORE di Federica Martina

FRAMMENTI D'AMORE
di Federica Martina


TRAMA


Un libro che racchiude dieci racconti brevi d’amore: piccoli frammenti che uniti, compongono il caleidoscopio di differenti sfaccettature che è questo sentimento. Non solo l'amore romantico, ma anche le altre sue forme che ne sono elemento fondamentale. C’è il sentimento che dura in eterno, quello fisico, quello impossibile, ma che è pur sempre Amore. Queste storie sono come dieci piccoli tasselli che ricomponendosi formano un puzzle: passando attraverso l’amore puro e semplice, si giunge a quello divertente e sciocco; fino alla fine, in cui si scopre che c’è anche l’Amore per se stessi.
all'interno troverete anche in anteprima un racconto di Flavia Principe dalla sua raccolta "Ah,l'Amour"



LA MIA RECENSIONE


Una serie di racconti d’amore, che vanno dal romanticismo all’erotismo, passando per vari tipi di amore.

1. Un locale di Drag Queen cede il palco a una donna. Nel camerino, mentre gli uomini si struccano, parlano del loro lavoro stuzzicando la curiosità della donna. Un racconto “normale”, dove la curiosità la fa da padrona, come accade sempre, e la donna riceve una bella lezione di vita.

2. WOW. Amanda ha un debole per il suo bel capo ufficio e, trovandoselo in casa, ospite dei suoi genitori, non può fare a meno di pensare a lui sotto altri aspetti. Vive un sogno ad occhi aperti, peccato duri poco. Una descrizione perfetta di quello che passa nella mente femminile in certe occasioni. Una descrizione del “momento” molto accattivante, da farfalle nello stomaco.

3. Una ballerina deve interpretare un buratti no, manovrato attraverso dei fili che la legano al volere del burattinaio. Ma chi è il vero burattino? Un intreccio studiato la tra la finzione e la realtà che si mescola talmente bene da non riuscire più a capire dove finisca uno e cominci l’altro.

4. Nagasaki e la bomba atomica. Le ultime speranze di una ragazza che non conosce l’orrore che la attende. Quanta tristezza in questo racconto e quanta inutile crudeltà nell’uomo.

5. Amore tra madre e figlio. Viene ripresa la storia di prima. Il pilota dell’aereo  non ha fatto ritorno e la madre cresce da sola un bambino che vede nell’ombra del padre l’eroe che vorrebbe diventare. Infatti diventerà un soldato e, solo di fronte all’orrore della guerra, si renderà conto di quali siano i valori da proteggere.

6. Errori a parte, questo racconto dice davvero poco. Lei, che si intrufola nell’appartamento dell’ex, sembra una vera stronza e lui non è certo da meno. Consumano un rapporto, descritto in modo dettagliato, e poi?

7. Due giovani fidanzatini bisticciano e il ragazzo dimostra di avere più buon senso di quanto si possa pensare.

8. Il racconto parte con la descrizione di una ragazza che perde i suoi familiari e si ammala a sua volta. Anche se la storia non è molto credibile, riesce a commuovere. Il titolo mi aveva fatto pensare a un possibile finale, invece l’autrice ha voluto deviare la storia, chissà perché. Avrei preferito una fine più triste e romantica.

9. Un vecchio, che nasconde qualcosa di orrendo, e il suo fedele cane nella fattoria.  Abituata come sono ai film horror, la cosa che mi ha sconvolto maggiormente di questo racconto sono le mucche che si nutrono di carne. Ma seriamente?

10. I ricordi di un’anziana, tanti amori in diversi paesi. Una storia un po’ frettolosa che si conclude con una frase che mi ha fatto capire di non aver capito niente. Chi è John? Dice che lo aspetta per festeggiare il 25° anniversario di nozze e io ho pensato fosse il marito. Poi però dice che il marito si chiama Gerard. Quindi ho pensato al figlio ma poi dice che questo si chiama Jerome. E allora boh. Altro particolare: dopo 25 anni di matrimonio, la donna è così anziana?

11. Un ragazzo e il suo amore tanto desiderato che, finalmente, dimostra lo stesso interesse verso di lui. L’autrice vuole darci il colpo di scena finale ma sfido chiunque a dirmi di non averlo intuito dopo tre righe (se non addirittura dal sottotitolo!).  Trovo  la frase che dovrebbe sconvolgere il lettore totalmente fuori luogo. Molto meglio uno scorrere del racconto che svela la realtà, senza l’intromissione dell’autrice ad accusare il lettore di aver capito male.



La prima parte dei racconti mi ha stupita ed emozionata. Li ho trovati uno meglio dell’altro. Poi, improvvisamente un calo sia di contenuto che di forma. Errori e refusi sono diventati troppi e i racconti si sono fatti meno interessanti.  Alla fine, la raccolta si lascia leggere volentieri e dà anche qualche spunto di riflessione, ma i racconti sono troppo brevi e affrontano tematiche troppo differenti tra loro.





mercoledì 20 marzo 2019

#06 - LA LUNGA MARCIA di Stephen King

LA LUNGA MARCIA
di Stephen King



TRAMA


Dai confini con il Canada, scendendo giù fino a Boston, a piedi, senza soste. Una sfida mortale per cento volontari. Un regolamento implacabile non ammette passi falsi: una caduta, un malore e si viene congedati (leggi: fucilati) all'istante. Eliminati dalla gara come dalla vita da un'organizzazione governativa militare che vigila inesorabilmente su ogni movimento. Chi riesce a sopravvivere a questa maratona maledetta, che massacra la mente molto più del corpo, otterrà il Premio…



LA MIA RECENSIONE


Romanzo molto particolare: quando si dice “svelare la trama poco per volta”. 

Non ci viene presentato un luogo o una situazione particolare come avviene di solito, ma il romanzo parte subito con il dialogo in auto di madre e figlio. Si intuisce che il ragazzo deve partecipare a una gara, una sorta di reality show, ma che è qualcosa di veramente duro. Non ci viene svelato nulla di più.  Andando avanti, conosciamo gli altri concorrenti, uno alla volta. Alcuni addirittura vengono presentati a romanzo già inoltrato. E anche i particolari di questa marcia vengono svelati durante il percorso. Tanto che, dopo numerose pagine, quando scopriamo le regole del gioco, rimaniamo pietrificati.

Il finale mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Avrei voluto sapere di più: cosa ha fatto il vincitore, poi; come stava? Come si è comportato con i suoi familiari?



Un romanzo tutto incentrato sulla corsa: inizia con il via e finisce con il taglio del traguardo. Ma nel mezzo scopriamo il carattere di gran parte dei concorrenti, i loro punti deboli, le loro paure, gli atteggiamenti da sbruffone di alcuni. E, soprattutto, vediamo il pubblico. Quel pubblico che, come oggi aspetta la lite durante i reality, sta lì a guardare e applaudire mentre dei ragazzi corrono per la vita. Da brividi. Ne emerge tutto il disagio della nostra società, nonostante il libro risalga a parecchi anni fa.



Sarebbe perfetto, se non fosse per il fatto che non ho compreso bene il motivo per cui un ragazzo debba decidere di iscriversi a una gara del genere. Ad esempio, anche in “Hunger games” il gioco veniva organizzato per spettacolo, ma i concorrenti venivano estratti a sorte ed erano obbligati a partecipare. Loro ne avrebbero volentieri fatto a meno. Qua invece l’iscrizione è volontaria e, addirittura, si devono superare alcuni test per essere ammessi.  L’autore tenta di spiegare cosa li ha spinti, dicendo magari che si trovavano in situazioni particolari e che poi se ne sono pentiti. Ma, dopo che ti sei iscritto, ci sono i test, l’estrazione tra chi li ha superati e un tempo a disposizione per ritirarti se cambi idea. Non riesco a pensare a qualcuno che arrivi fino alla fine deciso a partecipare. Invece loro ne trovano 100 ogni volta. Davvero poco credibile.



“Talvolta qualcosa ti dice Fallo oppure Non Farlo. Io ubbidisco quasi sempre a quella voce e quando disubbidisco di solito me ne devo pentire” (dall’introduzione di SK).



“Restava intatta l’incrollabile convinzione che Ray Garraty non poteva morire. Gli altri sì, perché erano comparse nel film della sua vita, ma non Ray Garraty, stella del kolossal” Penso che chiunque, se si ferma a riflettere, può riconoscersi in questa frase. È la descrizione perfetta di come ognuno vede la propria vita.



lunedì 11 marzo 2019

#05 - ALBERI di Alessandra Leonardi

ALBERI
di Alessandra Leonardi



TRAMA


Una ragazza, Kelyssa, si sta trasformando in un albero, e non ne conosce il motivo. Il giovane Helyo cercherà di aiutarla, insieme a sua madre, l'erborista Dalylah, che dovrà fare i conti col suo passato per scoprire cosa è accaduto, e perchè. La magia della vita vegetale e la questione del libero arbitrio sono i temi principali di questo breve racconto fantasy.



LA MIA RECENSIONE


Quando Helyo trova Kelissa, la ragazza si sta trasformando in albero. Lui cerca di aiutarla, ma in realtà pare che il passaggio da umano a pianta sia un’evoluzione in positivo. Il suo tentativo, però serve a farci conoscere il mondo che ruota attorno a questo nuovo universo fantasy.

Il racconto è molto breve e scorre veloce. Mentre leggevo mi sembrava di correre contro il tempo, un po’ come il protagonista, per trovare alla svelta una soluzione.

Ciò che viene rivelato emoziona e stupisce. È un racconto davvero particolare che mi ha fatto tornare alla memoria “Favola d’amore” di Herman Hesse, anche se poi la storia non c’entra nulla.



“Chi può dire se ciò che pensiamo, crediamo, proviamo, sia davvero frutto della nostra mente, della nostra anima, del nostro cuore, oppure provenga da manipolazioni esterne, messaggi celati ed occulti che non percepiamo coscientemente, ma che si impossessano di noi giorno dopo giorno? Dov’è il limite tra la nostra volontà e quella del mondo esterno?”

Ottima considerazione. Non ci avevo mai pensato, ma in effetti è verissimo.




lunedì 4 marzo 2019

#04 - LA ZONA MORTA di Stephen King

LA ZONA MORTA
di Stephen King



TRAMA


Al risveglio da un coma durato quattro anni, Johnny scopre di possedere un dono meraviglioso e nello stesso tempo inquietante: è capace di carpire i segreti della mente, del passato e del futuro di alcune persone attraverso un semplice contatto, un tocco. Così, in un giorno d'estate Johnny stringe la mano di un ambizioso uomo politico e viene a conoscenza di un avvenire talmente incredibile che unicamente lui può credere vero e, quindi, fermare. Una storia ad alta tensione targata Stephen King.



LA MIA RECENSIONE


La vita tranquilla e normale di due insegnanti viene sconvolta da un grave incidente, dopo una sfortunata serie di coincidenze. Sarah non sta bene e, dopo averla accompagnata a casa, Johnny decide di tornare con un taxi. Un incidente lo manderà in coma per quattro anni e mezzo.

Le cose sono cambiate al suo risveglio: sua madre è diventata una fanatica religiosa e Sarah si è sposata. Ma le novità non finiscono qua, non impiega molto a rendersi conto che, con un semplice tocco della mano, riesce a “vedere” particolari della vita di chi viene toccato.

Benedizione o dannazione? Sua madre è convinta sia un dono di Dio, ma Johnny non la vede allo stesso modo.


Quello che ricordavo, dopo la prima lettura di questo romanzo, era che Johnny si svegliava dal coma con questo potere e lo sfruttava per aiutare la polizia. Un mix tra un supereroe e The mentalist. Invece, pagina dopo pagina, mi sono resa conto che non si trattava affatto di questo.

La parte in ospedale è molto più lunga di quanto ricordassi e mi piace, lo rende molto più reale e fa abituare tutti piano piano alla sua abilità.

È stato come leggerlo per la prima volta e scoprire che Johnny in realtà è una persona fragile e che non meritava di certo una dannazione del genere. Lo vediamo cercare di affrontare il suo dono, a volte di sfruttarlo a fin di bene, fino  a quando non viene completamente sopraffatto.



“Mi state uccidendo. Gente, mi state uccidendo, lasciatemi in pace, non vedete che mi state uccidendo?” 
Non penso di aver mai letto una scena più drammatica di questa. Dolore, tristezza, pietà, voglia di riavere la propria vita. La sofferenza di Johnny è anche nostra e fa star male.


La parte finale annoia un po’. Dopo un crescendo di interesse alle capacità di Johnny, non si può fare a meno di tifare per lui quando decide di stringere la mano a Stillson, solo che poi partono pagine su pagine che descrivono la vita del politico, fin dalla sua nascita. Tante, troppe, informazioni tutte insieme sono pesanti da recepire.


“È colpa sua, di quest’uomo! L’ha fatto succedere lui! Gli ha dato fuoco con la sua mente, come in quel libro Carrie. Assassino!” 
Come si fa a non amarlo! Dopo una scena da brividi, il colpo di genio che ha smorzato i toni, strappandomi una risata.


“Niente ha successo quanto il successo” 
Questa frase sarebbe da incorniciare.


Sarò paranoica ma ho trovato un mare di riferimenti a romanzi passati e futuri.

  • “Tutto il malloppo sul 19” - ma allora King è sempre stato ossessionato da questo numero!
  • A un certo punto, parlando delle varie fisse della madre, viene raccontato che secondo una teoria, la fine del mondo era vicina e dieci credenti avevano comprato una fattoria dove attendere il salvatore. Solo a me ricorda “L’ombra dello scorpione”?
  • “W.W. Jacobs, la zampa della scimmia. La zampa serviva a formulare e veder realizzati tre desideri, ma il prezzo che si pagava per ognuno dei tre desideri era veramente alto. Una coppia di anziani coniugi aveva desiderato cento sterline e aveva perso il figlio in un incidente di fabbrica e l’indennizzo della fabbrica era stato esattamente di cento sterline. Allora la madre aveva espresso il desiderio che il figlio le venisse restituito e il figlio era venuto, ma prima che lei potesse aprirgli la porta e vedere l’orrore che aveva richiamato dalla tomba, il marito aveva usato il terzo desiderio per rimandare il defunto nel sepolcro.” Allucinante e geniale. Da qui deve essere partita la scintilla per Pet Sematary. 
  • Ancora: la domanda. L’aveva scritta in uno dei block notes e ci tornava continuamente. L’aveva scritta a caratteri nitidi, tracciandole attorno un triplo cerchio. La domanda era: se tu potessi salire su una macchina del tempo e ritornare al 1932, uccideresti Hitler?” Ecco il tarlo che potrebbe aver dato origine a 22.11.63


“Lei aveva cominciato a sentire l’esigenza di arrivare a una sessualità più matura, un desiderio sorprendentemente mescolato ad altre sensazioni: disgusto di sé e di Dan” (l’attuale fidanzato), “la sensazione che nessuna sessualità tanto legata all’umiliazione e al plagio potesse essere effettivamente considerata sana sessualità e disprezzo per la propria incapacità a porre fine a una relazione che era soltanto distruttiva.”

Bè, considerato che questa lettura è avvenuta direttamente dopo il romanzo “After”, la  frase in questione mi ha colpita particolarmente e riassume in poche righe ciò che contengono di sbagliato tutte quelle storie che vanno tanto di moda negli ultimi anni.


“Era un buffone. Proprio per questa sua prerogativa, assieme al programma di neutralizzare la delinquenza giovanile, l’aveva fatto eleggere a sindaco. Ma la gente non elegge buffoni per Washington.”

Caro King, aspetta qualche anno e poi ti ricrederai. Tutte le descrizioni di Greg Stillson sembrano una visione del futuro. Quando  vengono descritti i comizi sembra davvero di leggere notizie dell’attuale Presidente degli Stati Uniti. Dopo tanti anni, l’incubo di Johnny/King si è avverato.