martedì 29 novembre 2022

#20 - 304

304

di Erika Vanzin


TRAMA

Hannah è una ragazzina del liceo con grandi sogni e aspettative. È sempre stata una persona solitaria ma con il desiderio di far parte del gruppo più popolare della scuola. Intelligente e bella, avrà l'occasione di farsi notare da Amanda, a capo delle cheerleader, che renderà concreto il suo sogno di fare parte dell'élite del liceo. Ben presto Hannah si troverà nella condizione di dover accettare compromessi scomodi, e del tutto estranei al suo modo di vivere e alla sua morale, pur di far parte dei più amati, rispettati e temuti della scuola. Accetterà di mentire al fratello, nonché suo migliore amico, per vivere questa sua improvvisa notorietà? Acconsentirà di diventare una 304? Cosa sarà disposta a fare pur di essere popolare?


LA MIA RECENSIONE

Hannah è la classica ragazza trasparente, quella che a scuola studia con ottimi risultati ma che non riesce ad avere un’interazione con i compagni. 

Quando la situazione diventa per lei insopportabile, decide di dare una svolta alla sua vita. Per questo quando la capo delle cheerleader ha bisogno del suo aiuto per superare un corso, prende la palla al balzo e cerca di mischiarsi al suo gruppo. Come è prevedibile, Amanda non ha la minima intenzione di integrarla, ma solo di sfruttarla. Però stringe amicizia con un’altra ragazza che la mette in guardia sul resto delle ragazze, ma che le dà anche una spinta a comportarsi come loro. Ed è così che inizia il nuovo percorso di Hanna, che passa da ragazza innocente a opportunista, capace di qualsiasi cosa pur di essere al centro dell’attenzione. 

Presto dovrà fare i conti con la sua ingenuità, però, e la situazione precipiterà in fretta. A questo punto dovrà decidere se proseguire con la sua strada a ogni costo o tentare di tornare indietro.

A volte mi è sembrata esagerata la non-reazione di Hanna, ma penso anche che di persone come lei ce ne siano tante al mondo. Per questo, anche se il romanzo tratta tematiche forti, che non condivido, mi è piaciuto e l’ho trovato molto attuale. Narrato in modo spontaneo, con dialoghi non forzati. 

Di sicuro un’autrice da tenere sott’occhio.





martedì 22 novembre 2022

#19 - L'ISTITUTO

L'ISTITUTO

di Stephen King


TRAMA

È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali - telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell'orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell'Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d'uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall'Istituto.


LA MIA RECENSIONE

Spettacolare. Un libro che ti rapisce (scusate per il gioco di parole).

Viene introdotto prima un paesino che definire tranquillo è un eufemismo, dove arriva solo per una coincidenza un tizio che sembra uscito da Die Hard. Tim è il classico ex militare/poliziotto insomma, esperto di armi e conflitti che sembra la persona più pacifica della terra. Ecco, forse questo l’ho trovato un po’ banale.

Poi si arriva al nocciolo del romanzo: i bambini con poteri speciali vengono rapiti e rinchiusi in un istituto (ce ne sono diversi sparsi per il mondo) per incrementare il loro potere al fine di poterlo sfruttare.

Normale che prima o poi arrivi un bambino che ha un qualcosa in più, tanto da stravolgere i piani dei suoi carcerieri.

In questo romanzo King crea un livello di tensione disturbante, forse perché le vittime sono bambini innocenti che hanno solo la colpa di essere nati con un potere speciale, o forse perché il mostro non arriva da un altro mondo ma sono persone normalissime.

Luke, il protagonista, viene rapito nella sua cameretta, di notte e assistiamo subito a una scena tanto cruda da far gelare il sangue. Poi ci traferiamo nell’istituto e conosciamo tutti gli altri ragazzini. E qua ci si chiede come faccia King a descrivere tante personalità diverse in modo così accurato. Ce ne sono di tutti i tipi: grandi e piccoli, bulli e timidi. Ma tutti hanno una cosa in comune: sono catalogati come TK o TP a seconda che siano telecinetici o telepatici. Poi ci sono i TK e i TP positivi e altre sigle che impareremo a conoscere come se le avessimo sempre sentite.

Nel finale si ritorna a Tim, il cui aiuto sarà fondamentale.

Un ritorno in grande stile del “vecchio” King che ci mostra chi è il vero mostro e sa creare livelli di tensione altissimi. Non mancano i periodi lenti, ma è tanta la voglia di scoprire come andrà a finire che anche quelli si leggono velocemente pur di arrivare al dunque.





martedì 15 novembre 2022

#18 - TRE MILLIMETRI AL GIORNO

TRE MILLIMETRI AL GIORNO

di Richard Matheson


TRAMA

Durante una gita in barca, Scott Carey, un uomo come tanti, marito e padre, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Gli esami medici confermano l'incredibile quanto innegabile verità: Scott sta rimpicciolendo, con ritmo costante e inesorabile. Tre millimetri al giorno, per la precisione. E non sembrano esserci vie di scampo. La moglie e la figlia diventano giganti irraggiungibili, il gatto di casa un minaccioso mostro carnivoro.

Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Ed è solo l'inizio del suo viaggio verso l'ignoto. Rimasto presto solo, terrorizzato, deve affrontare i limiti estremi dell'esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c'è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d'azione e le riflessioni solitarie del protagonista sul destino che lo aspetta. Una potente metafora del ridimensionamento del ruolo del maschio americano nel secondo dopoguerra, ma anche un avvertimento contro i rischi del pericolo nucleare in piena Guerra Fredda e contro il folle e autodistruttivo atteggiamento dell'uomo verso il pianeta.

 

LA MIA RECENSIONE

Il romanzo si apre con una gita in barca durante la quale il protagonista viene investito da un’ondata rosa che gli provoca pizzicore alla pelle.

Di colpo si passa al presente con Scott ormai minuscolo che sta tentando di sfuggire a un grosso ragno.

Il libro alterna le fasi del presente ad accenni del passato, per spiegare cosa sia successo. In questo modo si alternano capitoli di pura adrenalina a capitoli più psicologici, che non possono non farci riflettere.

Il protagonista è alto quasi due metri, quindi, quando comincia a rimpicciolire di tre millimetri esatti ogni giorno, non se ne accorge nemmeno. Poi arriva il dubbio e si rivolge a un medico. Quando nessuno sa dargli una risposta, comincia a sentirsi una cavia da laboratorio e, anche se non accetta la situazione, decide di non continuare a sperare.

La malattia non demorde e, con il passare del tempo, si ritrova alto come sua moglie e poi sempre più piccolo. Viene messa in discussione la sua virilità e la sua persona. Anche se la moglie non smette di amarlo, lui non sopporta più la situazione, crede che la moglie lo tratti con pietà. Le dimensioni del suo fisico diventano quasi un problema secondario rispetto alla discesa verso l’inferno che sta compiendo la sua mente. La descrizione che ci dà Matheson è a dir poco spettacolare.

Una volta diventato troppo piccolo anche solo per essere notato, resta solo l’istinto di sopravvivenza. E il nemico, in questo caso, è la vedova nera che abita nel suo stesso scantinato. Vincere sul ragno diventa una lotta con sé stesso, anche se, ogni giorno che passa, la domanda che ci poniamo tutti, protagonista compreso, è: cosa succederà una volta arrivati all’altezza zero? Il romanzo affronta anche questo dubbio.

Ho conosciuto questo libro leggendo “Danse Macabre” di Stephen King e devo ammettere che zio Steve aveva pienamente ragione nel consigliarlo. È un romanzo completo, non horror ma psicologico e il suo vero senso non è tanto l’evento soprannaturale che colpisce Scott, quanto il suo percorso. Un libro non consigliato, di più.





lunedì 14 novembre 2022

#17 - A UN PASSO DA NOI

 A UN PASSO DA NOI

di Jennifer Green 



TRAMA

Dov'è la felicità?

Meta tanto ambita ma che a volte sembra così distante. E quando il bivio di fronte a te non ha cartelli con le indicazioni del percorso da seguire, fermati e respira. Ed è così per Chiara decisa ad andare avanti, a voltare pagina e lasciarsi indietro quel capitolo doloroso della sua vita che la vedeva legata a un amore a metà. Nonostante i suoi sforzi qualcosa la trascina ancora nel passato che la tormenta. Piena di rimorsi e paure cerca di fuggire al suo passato e ai suoi sbagli. Ma più fugge e più viene spinta dalla vita stessa verso l'unico uomo che l'abbia mai amata. E se adesso non ci fosse più spazio per lei nell'esistenza di Gabriele?

Spezzata da un amore a metà cercherà la strada per trovare quella felicità che continuamente le scivola via tra le mani come sabbia. A volte, accecati da un amore che sembra perfetto, non riusciamo a scorgere quale sia la strada da seguire sull'autostrada della vita.

 

LA MIA RECENSIONE

Chiara aveva lasciato Gabriele tempo fa per l’uomo che ora è il suo ex.

Vuole tornare a lavorare, ma il suo capo è proprio Gabriele, che sembra essersi rifatto una vita dopo di lei. La storia passata di Chiara è un po’ intricata e di sicuro non un esempio da seguire ma merita di avere il suo lieto fine e Gabriele la stupirà.

Un racconto d’amore, con una protagonista a tratti insopportabile, che si lascia leggere ma non mi ha saputo emozionare. Io avevo questo ebook nel lettore da tanto tempo e devo dire che i verbi e la punteggiatura a sentimento hanno distolto un po’ l’attenzione dal senso del racconto; spero che nel frattempo il testo sia stato revisionato.




#16 - LA LUCE FA RIFLETTERE


LA LUCE FA RIFLETTERE

Il Tossico Indipendente


INFORMAZIONI dal sito "Scatole Parlanti"

“La luce fa riflettere” è un urlo silenzioso, liberato durante la pandemia da una mente già in guerra con sé stessa. Questo thriller psicologico si svolge essenzialmente con la presenza di un solo protagonista, eternamente combattuto tra l’amore per due donne e supportato man mano dai fantasmi del suo passato. Diego è un uomo sui quarant’anni, distrutto da errati e reiterati atteggiamenti familiari, che lo hanno reso dipendente da farmaci e da svariate sostanze psicotrope. Rimasto solo durante la pandemia, ripercorre i tratti essenziali della sua vita, alla ricerca del vero significato di quella lacerante solitudine.

L’autore:

IL “TOSSICO” INDIPENDENTE è uno scrittore, che per molti anni è stato un autore musicale e un cantautore con ben tre dischi all’attivo. Laureatosi in Design e Comunicazione nel 2007, ha lavorato nel campo del marketing per oltre quindici anni, dedicandosi parallelamente alla scrittura di testi autorali e di racconti brevi. Il romanzo “La luce fa riflettere” rappresenta il suo debutto vero e proprio nel mondo dell’editoria italiana.


LA MIA RECENSIONE

Che sorpresa.

Aspettandomi un thriller psicologico nel vero senso della parola, ho iniziato la lettura senza riuscire a capire cosa stesse succedendo. Quando sono entrata nel focus, ho deciso di cominciare da capo la lettura per gustarmela meglio. È stata une vera e propria sorpresa.

Se all’inizio sembra di assistere a una “semplice” introspezione (dove il protagonista parla di se stesso e dei suoi problemi), piano piano, parola dopo parola, fatto dopo fatto, ci si ritrova catapultati nel suo mondo.

Un mondo che ora è racchiuso fra quattro mura, lasciando Diego solo con se stesso.

Tra pensieri profondi e altri che strappano una risata (facendoti sentire in colpa perché, dopotutto, cosa c’è da ridere, in una situazione del genere?) ora deve affrontare i suoi demoni, i ricordi, la consapevolezza di aver preso decisioni sbagliate e, soprattutto, la coscienza, che prende sembianze umane e con la quale c’è un dialogo talmente realistico da disorientarti.

Tutto questo, non a caso, coincide con l’inizio del lockdown: periodo che ha fatto vacillare anche le persone più equilibrate.

“A preoccuparmi erano soprattutto le voci dei ricoveri, e il bollettino delle vittime ripetuto a mo’ di mantra, almeno tre volte al giorno” – a chi lo dici, non ne potevo più: una cosa estenuante. Avrei voluto tornare indietro negli anni, quando all’ora del tg me ne andavo in camera a guardare Kiss me Licia senza problemi per la testa.

Il protagonista è una persona profonda, che a volte se ne esce con dei pensieri che ti fanno riflettere e annuire, perché ti ritrovi a pensarla esattamente come lui, e poi ti spiazza, passando da un pensiero filosofico al fatto che sia finito il latte. Ti fa sentire come se avessi appena ricevuto uno schiaffo in faccia e non puoi fare a meno di sorridere.

Diego alterna momenti del presente a ricordi del passato, e da questi capiamo bene la sua situazione, ne entriamo quasi in sintonia.

La cosa bella dei tanti flashback è che, diversamente da altri romanzi (in cui anche se servono a capire il contesto, risultano spesso noiosi e si percepisce uno stacco netto tra passato e presente) qua ci si ritrova immersi nel passato per poi tornare al presente senza preavviso e non ci si rende quasi conto del passaggio, come se si stesse vivendo davvero la storia del protagonista. Trovo straordinaria questa capacità dell’autore.

Credo sia la prima volta che leggo un romanzo del genere e ne sono rimasta piacevolmente impressionata. Ti costringe a riflettere sui tanti problemi che possono avere le persone; se poi penso a quelle che, come Diego, nel periodo di lockdown sono rimaste sole, mi si stringe il cuore.