lunedì 28 gennaio 2019

#38 - CON UN PIZZICO DI FANTASIA...E ANCHE UN PO' DI MAGIA di Daniela Perelli

CON UN PIZZICO DI  FANTASIA … 
E ANCHE UN PO' DI MAGIA
di Daniela Perelli




TRAMA


Sofia Preziosi è una giovane ragazza torinese che lavora in un call center. Ha un rapporto davvero speciale con le sorelle Giulia e Alice, la migliore amica Miriam e la sua gatta Isotta. Appassionata lettrice di storie d'amore struggenti, decide un giorno di provare a scriverlo lei un romanzo. Da quel momento, però, comincerà a percepire strane sensazioni che la faranno sentire in totale connessione con Nathan, nonché personaggio principale del suo romanzo. Anche il ritrovamento di un libro antico lasciato alle nipoti dalla nonna sarà complice di strani avvenimenti e farà scoprire loro qualcosa di cui non erano a conoscenza...




LA MIA RECENSIONE


Sofia è una lettrice accanita. Da grande appassionata di storie d’amore, decide di cimentarsi nella scrittura ma succede qualcosa di strano: mentre scrive prova sensazioni particolari e il protagonista del suo libro sembra vivere di vita propria. 
Complice un libro di magia della nonna, i suoi sogni si avvereranno.


Già dalla sinossi, questo romanzo ricorda tantissimo un libro che ho scritto io. Leggendo le prime pagine, poi, sono rimasta allibita. Praticamente, la prima parte del libro sembra una rivisitazione del mio (una coppia che convive da due anni, uno dei due che comincia a scrivere un romanzo creando un distacco tra i due, l’intervento “magico” di una donna anziana e il libro che prende vita), poi, fortunatamente, prende un’altra strada.

Per questo motivo mi è molto difficile valutarlo con neutralità.

La narrazione è molto fredda e frettolosa.

L’autrice ci parla del protagonista del libro che sta scrivendo Sofia, ma quelle poche righe che scrive ogni volta non dicono granché di lui. Continua a ripetere  di sentire una presenza confortante, ma nulla di più.

Anche la storia tra Sofia e Davide è descritta un po’ troppo velocemente: un litigio di due secondi e lui se ne va di casa; e lei, fredda, non vuole mostrarsi dispiaciuta o sofferente. Dopo due anni, chiunque meriterebbe un confronto serio prima di prendere una decisione tanto importante, e mostrarsi dispiaciuti non penso sia segno di debolezza o ammissione di colpa.

Ho trovato il finale traballante, per non dire un po’ assurdo. 




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