CARRIE
di Stephen King
LA
MIA RECENSIONE
TRAMA
Il romanzo racconta la storia di Carrie
White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre
ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei
suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri
che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua
vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà
ovunque orrore, distruzione e morte.
Carrie sembra la classica ragazza riservata,
estremamente timida che ogni giorno deve lottare contro il resto dei ragazzi,
quelli popolari, quelli che sanno cosa vogliono e come ottenerlo.
Già fa male vedere come altre persone
riescano a comportarsi in modo naturale, con il coraggio di dire quello che
pensano e quello che vogliono; se poi queste persone ti fanno pesare la tua
condizione, la vita può diventare un incubo.
“Il cerchio di isolamento sembrava disegnato
col sangue: potevi sfregare e sfregare e sfregare, rimaneva sempre lì.”
La storia di Carrie inizia subito con
l’evento sconvolgente: avendo alle spalle una madre che definirla bigotta
sarebbe un eufemismo, non sa cosa siano le mestruazioni e, quando durante la
doccia negli spogliatoi, vede il sangue scivolare lungo le gambe, si spaventa.
Sarebbe bastato un semplice gesto: qualche compagna di classe che la
tranquillizzasse, invece le altre cominciano a ridere di lei e prenderla in
giro, lanciandole addirittura gli assorbenti addosso.
“Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni
feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba.
Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi
solo di trovare dei motivi migliori per farlo”
Il potere sopiti della ragazza (quello di
spostare qualsiasi oggetto con la mente) piano piano comincia a riemergere
insieme alla rabbia. La madre non è d’aiuto, continuando a incolparla di ogni
cosa. L’unica che tenta di aiutarla è Sue Snell che, sentendosi in colpa per
come si è comportata nelle docce, decide di farsi perdonare chiedendo al
proprio ragazzo di invitare Carrie al ballo.
“Tutti pensano che lei non sarà mai felice
finché non si accorgerà di essere come tutte le altre (Bob Dylan)”
Penso che sappiamo tutti come andrà a finire.
“Sarebbe un sollievo poter credere che sia
naturale per gli adolescenti andare al salvataggio
dell’orgoglio e autostima dell’uccello debole
di becco o d’ala con un gesto del genere, ma noi sappiamo bene che non è così.
L’uccello più debole non viene sollevato con dolcezza dalla polvere dai suoi
simili, ma viene fatto fuori rapidamente e senza pietà.”
Penso che un po’ tutti riusciamo ad
identificarci con Carrie. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha
pensato quanto sarebbe bello potersi riscattare con chi ti ha fatto del male.
King ha portato Carrie agli estremi, facendola impazzire, tra i suoi
sentimenti, i compagni davvero cattivi e la madre assurda. Ma se riportiamo il
tutto a un livello più normale, sono eventi all’ordine del giorno.
I personaggi non sono pochi e ognuno ha una
caratterizzazione incredibile. Sembra quasi di conoscerli, di sapere cosa
stanno pensando. Pur non essendo un vero e proprio romanzo, ma un’alternanza di
racconti, articoli di giornali e verbali della polizia, la storia è un
crescendo di sensazioni. Si sa fin dall’inizio quello che accadrà, ma riesce
comunque a lasciarti con il fiato sospeso fino alla fine.
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