IL CALICE PROIBITO
di Dario Galimberti
TRAMA
Regna ormai il silenzio quando Mia trova la forza di uscire dal suo nascondiglio di fortuna. Poche ore prima qualcuno si era introdotto in casa, senza accorgersi della sua presenza. Li ha sentiti rovistare a lungo e meticolosamente in tutte le stanze, prima di allontanarsi portandosi via i rilievi faticosamente realizzati nella Domus Rhenus: il primo incarico importante nella sua giovane carriera di architetto perduto per sempre. Chi può essere interessato a quei disegni fatti al solo scopo di pubblicizzare il sito archeologico di Augusta Raurica in Svizzera? Con l'aiuto del suo professore e di pochi fidati amici, Mia non tarda a rendersi conto che i suoi progetti rivelano una mappa che porta a un tesoro ambito da molti: i calici di Licurgo, coppe di epoca romana dalle proprietà straordinarie. Decide quindi di ricostruire la storia dei calici prodigiosi per soddisfare la sua sete di verità e giustizia ed evitare che cadano nelle mani sbagliate, ma non sa quali nemici dovrà combattere e quanto siano potenti le organizzazioni che la spiano, le danno la caccia e sono pronte a tutto pur di ostacolare la sua ricerca.
LA MIA RECENSIONE
Mia è americana ma vive in Svizzera con due amici. Sta muovendo i primi passi come architetto e riesce ad ottenere un lavoro emozionante: mappare un’antica Domus Rhenus. Dopo mesi di rilievi e disegni, però, qualcuno le ruba tutto. Sembra strano l’interesse a dei semplici disegni ma, in realtà, Mia sta andando incontro a qualcosa di grande e potente. Con i suoi amici intraprende una ricerca che la porterà a scoprire prima l’identità del presunto colpevole del furto e poi quale sia il prezioso tesoro che si nasconde tra le mura della Domus. La posta in gioco è alta, ma lei è decisa e determinata a trovare per prima il nascondiglio segreto, che lei stessa aveva scoperto.
Non so se questo romanzo possa essere definito a tutti gli effetti “storico”, dato che è ambientato in toto ai giorni nostri. Il fatto che si stia cercando un reperto antico è sufficiente a definirlo tale? Non lo so davvero. Quello che so è che la storia è molto interessante, sia quella narrata che quella che riguarda l’importanza dei calici.
Il testo è scorrevole e la tensione spinge a non interrompere la lettura. Per tutta la durata del romanzo mi sono chiesta se i riferimenti storici fossero reali o inventati ma ho continuato a rimandare la ricerca fidandomi di quanto scritto per non allontanarmi dal romanzo. Ora che l’ho terminato ho tutto il tempo e posso affermare che è vero: la coppa di Licurgo esiste e ha le proprietà descritte. Ora ho voglia di vederla dal vivo. Adoro quando un romanzo fa venir voglia di sapere di più di una storia o di un luogo e “il calice proibito” è sicuramente uno di questi.
Nessun commento:
Posta un commento