martedì 9 ottobre 2018

#25 - IL SENTIERO DEGLI ALBERI DI LIMONE di Nadia Marks

IL SENTIERO DEGLI ALBERI DI LIMONE
di Nadia Marks 


TRAMA


Ci sono tanti modi per dire "amore"
Anna non aveva mai pensato che il matrimonio con Max potesse naufragare, fino al giorno in cui ha scoperto che lui l’ha tradita. Troppo sconvolta per affrontarlo, decide di seguire il padre, recentemente rimasto vedovo, in un viaggio nella piccola isola dell’Egeo dove è nato. Una volta arrivata sull’isola, la cordialità dei familiari e la bellezza del mare la travolgono, facendole riassaporare il fascino delle proprie origini. Ma la Grecia ha delle sorprese in serbo per lei: una scoperta casuale all’interno di un vecchio baule rivelerà ad Anna segreti di famiglia che sono rimasti nascosti per oltre sessant’anni. Un fiume di eventi, accaduti durante la seconda guerra mondiale, si riversa all’improvviso sulla sua vita. Anna assiste allo sconvolgimento che quelle verità, a lungo sepolte, provocano sulla sua esistenza. Capirà in breve tempo che il solo modo per scendere a patti con il presente è fare i conti con il proprio passato…



LA MIA RECENSIONE


Romanzo inviato dalla Newton Compton per il "Club dei lettori".

Londra, 1999. Anna e Max sono una coppia felice, genitori di due splendidi figli. Presto, però, scopriremo che il marito ha iniziato a frequentare un’altra donna e Anna decide di prendersi una pausa  e tornare nel suo paese col padre per riflettere.

La storia viene quindi catapultata su un’isola greca. 
Se nelle prime pagine leggiamo di come Anna sta reagendo al tradimento del marito, presto scopriamo che la vera protagonista del romanzo non è lei. Infatti, per caso, trova delle lettere d’amore e, leggendole, scopre che sua zia aveva un ammiratore segreto (come si fa a non pensare a Nicholas Sparks con “La risposta è nelle stelle”?) Sarà poi il padre a raccontarle prima di sua zia e poi di sua madre. Una vita difficile, con un problema dietro l’altro. Infine si torna nel presente, perché, in fin dei conti, deve ancora prendere una decisione riguardo al proprio matrimonio.



***SPOILER*** [Decisione che tra l’altro non ho capito, perché l’autrice ha deciso di terminare il romanzo lasciandoci con il dubbio.]



La scrittura è piuttosto lenta, molto descrittiva e le infinite problematiche dei protagonisti non aiutano. Mi è piaciuta molto la storia di Zia Ourania, mentre ho trovato esagerata e frettolosa quella dei genitori di Anna. La sua storia e del marito Max, invece, è talmente superficiale da passare in secondo piano. Non ho apprezzato questi salti da una storia all’altra, avrei preferito un romanzo su una storia con i vari approfondimenti; al massimo con una deviazione ma così è esagerato. È quasi come leggere tanti racconti diversi.



“Rammentò come sua madre una volta le avesse detto di credere che la maternità riguardasse soprattutto la perdita. «La prima terribile perdita per una mamma», aveva detto nel suo forte accento italiano, «è quando il figlio lascia il suo corpo…»”



“Forse, pensò, ciò che chiamiamo casa, alla fine, non è luogo, ma un sentimento.” 






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