venerdì 25 ottobre 2019

#10 - OPEN di Andre Agassi

OPEN
di Andre Agassi


TRAMA


Se colpisci 2500 palle al giorno, cioè 17500 la settimana, cioè un milione di palle l'anno, non potrai che diventare il numero uno. Questo è quello che il padre-padrone di Agassi ripeteva ad Andre bambino, costringendolo ad allenamenti disumani nel cortile di casa, contro una sorta di macchinario sputapalle di sua invenzione. Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l'avvio a una delle carriere sportive più sfolgoranti e anche controverse di tutti i tempi. Perché Andre Agassi, con i suoi capelli ossigenati, l'orecchino e le tenute sportive più da musicista punk che da tennista, ha sconvolto l'austero mondo del tennis. Dei suoi 21 anni di carriera e di alcuni dei più incredibili match giocati, dei rivali di varie generazioni, da Jimmy Connors a Pete Sampras a Roger Federer, dei suoi matrimoni da rotocalco e di molto altro, Andre Agassi racconta in questo libro. Mettendo in luce, con sorprendente franchezza e onestà, un lato umano del tutto inedito.



LA MIA RECENSIONE


Sicuramente affascinante leggere di come l’apparenza può ingannare. Da ragazzina adoravo Andre proprio per la sua ribellione, l’atteggiamento e la passione che metteva nei tornei. Ora vengo a scoprire che il look era costruito e che in realtà odiava giocare. Terribile. Non per me, che mi sono illusa, ma per lui. Non deve essere stato semplice vivere con un’etichetta addosso di quei livelli. Roba da far impazzire chiunque. Questo è un vero e proprio manuale che dovrebbe farci riflettere su cosa vogliamo veramente dalla vita e di come ottenerla; dovremmo avere il coraggio di mandare a quel paese chi ci vuole obbligare a comportarci come vorrebbe e prendere le redini della nostra vita.

Non ho apprezzato molto le cronache di interi match, trovandoli un po’ noiosi, ma tanto di cappello a un persona che si è voluta aprire totalmente con il suo pubblico, che ha avuto il coraggio di puntare il dito facendo nomi e cognomi e di rendere pubbliche tutte le proprie debolezze e fragilità.


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