THE FAILING HOURS
di Sara Ney
Zeke Daniels non è solo un cretino; è proprio uno stronzo, un idiota totale.
Zeke
tiene le persone a distanza. Non ha alcun interesse per le relazioni – come la
maggior parte degli stronzi.
Frequentare qualcuno? Essere in una coppia?
No. Non è roba per lui.
Non ha mai nemmeno pensato a cosa vorrebbe in
una ragazza, perché non ha mai avuto alcuna intenzione di averne una.
Diavolo, ha a malapena una relazione con la
sua famiglia, e sono imparentati; non piace nemmeno ai suoi stessi amici.
Quindi perché continua a pensare a Violet
DeLuca?
La dolce e tranquilla Violet – il contrario
di lui in ogni senso.
La luce contro la sua oscurità, anche il suo
dannato nome richiama alla mente i raggi del sole, la gioia e stronzate del
genere.
E anche questo lo fa incazzare.
LA MIA RECENSIONE
Come il precedente, il romanzo segue la
storia del duro, palestrato e stronzo che si innamora della classica brava
ragazza, timida e studiosa. Quella che non viene calcolata da nessuno, che
però, guarda caso, è bellissima.
Ho dato una seconda possibilità perché avevo
letto che questo capitolo era migliore del primo. Ed è vero. E’ scritto meglio,
è più realistico e più emozionante. Poi ho trovato delle frasi che descrivono i
genitori di Zach che mi hanno ricordato una “madre” che conosco, rendendomi
ancora più reale la sua figura.
“quando ero piccolo non mi rendevo conto che erano solo degli stronzi del cazzo, non capivo che non ce l’avevano con me … sapevo solo che mi distrugge … come poteva godersi il jet set con un figlio piccolo alla disperata ricerca di attenzione? … Il cazzo di istinto materno di mia madre era pari a zero”.
Fa male
pensare che ci sono tanti bambini in queste condizioni.
LA MIA RECENSIONE
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