martedì 15 novembre 2022

#18 - TRE MILLIMETRI AL GIORNO

TRE MILLIMETRI AL GIORNO

di Richard Matheson


TRAMA

Durante una gita in barca, Scott Carey, un uomo come tanti, marito e padre, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Gli esami medici confermano l'incredibile quanto innegabile verità: Scott sta rimpicciolendo, con ritmo costante e inesorabile. Tre millimetri al giorno, per la precisione. E non sembrano esserci vie di scampo. La moglie e la figlia diventano giganti irraggiungibili, il gatto di casa un minaccioso mostro carnivoro.

Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Ed è solo l'inizio del suo viaggio verso l'ignoto. Rimasto presto solo, terrorizzato, deve affrontare i limiti estremi dell'esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c'è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d'azione e le riflessioni solitarie del protagonista sul destino che lo aspetta. Una potente metafora del ridimensionamento del ruolo del maschio americano nel secondo dopoguerra, ma anche un avvertimento contro i rischi del pericolo nucleare in piena Guerra Fredda e contro il folle e autodistruttivo atteggiamento dell'uomo verso il pianeta.

 

LA MIA RECENSIONE

Il romanzo si apre con una gita in barca durante la quale il protagonista viene investito da un’ondata rosa che gli provoca pizzicore alla pelle.

Di colpo si passa al presente con Scott ormai minuscolo che sta tentando di sfuggire a un grosso ragno.

Il libro alterna le fasi del presente ad accenni del passato, per spiegare cosa sia successo. In questo modo si alternano capitoli di pura adrenalina a capitoli più psicologici, che non possono non farci riflettere.

Il protagonista è alto quasi due metri, quindi, quando comincia a rimpicciolire di tre millimetri esatti ogni giorno, non se ne accorge nemmeno. Poi arriva il dubbio e si rivolge a un medico. Quando nessuno sa dargli una risposta, comincia a sentirsi una cavia da laboratorio e, anche se non accetta la situazione, decide di non continuare a sperare.

La malattia non demorde e, con il passare del tempo, si ritrova alto come sua moglie e poi sempre più piccolo. Viene messa in discussione la sua virilità e la sua persona. Anche se la moglie non smette di amarlo, lui non sopporta più la situazione, crede che la moglie lo tratti con pietà. Le dimensioni del suo fisico diventano quasi un problema secondario rispetto alla discesa verso l’inferno che sta compiendo la sua mente. La descrizione che ci dà Matheson è a dir poco spettacolare.

Una volta diventato troppo piccolo anche solo per essere notato, resta solo l’istinto di sopravvivenza. E il nemico, in questo caso, è la vedova nera che abita nel suo stesso scantinato. Vincere sul ragno diventa una lotta con sé stesso, anche se, ogni giorno che passa, la domanda che ci poniamo tutti, protagonista compreso, è: cosa succederà una volta arrivati all’altezza zero? Il romanzo affronta anche questo dubbio.

Ho conosciuto questo libro leggendo “Danse Macabre” di Stephen King e devo ammettere che zio Steve aveva pienamente ragione nel consigliarlo. È un romanzo completo, non horror ma psicologico e il suo vero senso non è tanto l’evento soprannaturale che colpisce Scott, quanto il suo percorso. Un libro non consigliato, di più.





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