lunedì 9 gennaio 2017

Recensione n. 46 - L'ORO DI POLLUPICE di Mimmo Villa

L'ORO DI POLLUPICE
di  Mimmo Villa


TRAMA
Tre storie, tre epoche diverse.
Tre vicende che si intrecciano in una spirale di eventi che partiranno dai primi anni dopo Cristo, passando per il 1250, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Filo conduttore è un tesoro che alcuni legionari romani, dopo essere riusciti a fuggire dai barbari che li tengono prigionieri in Germania, nascondono in un pozzo nei pressi di Firenze mentre tentano di raggiungere Roma.
Nel 1251, nei pressi dello stesso pozzo, si trova la fonderia di Messer Bertoci, incaricato di coniare i fiorini d’oro. Per una macabra casualità, sarà un ragazzo di nome Zino a ritrovare il tesoro. Lui conierà dei falsi fiorini e la sua innamorata realizzerà una splendida natività in oro.
Il lavoro di questi due giovani, insieme ad alcuni gioielli risalenti all’epoca romana, costituiranno il tesoro che sarà esposto nel 2011 a Venaria Reale.
Le amiche Carluccia, Giulia e Roberta riescono a ricostruire la storia di questo tesoro per organizzare la mostra al meglio ma, a poche ore dall’apertura, i gioielli vengono rubati.
Oltre alle tre donne, ad aiutare le forze dell’ordine nella ricerca dei responsabili, ci saranno i figli di due di loro, Lorenzo e Serena. Mentre tra i ragazzi sboccia l’amore, con coraggio indagheranno sul furto, fornendo aiuti indispensabili alla polizia.


LA MIA RECENSIONE

Forse la mia opinione risulterà poco oggettiva, dato che l'autore è un amico, ma ho trovato questo romanzo molto affascinante, a partire dalla suddivisione dei capitoli, che alternano le diverse epoche storiche al fine di introdurre il tesoro: il vero protagonista della storia.
La mia poca predisposizione verso la storia mi ha reso un po' pesante la parte più antica, mentre trovo i restanti due periodi molto scorrevoli.
Di sicuro la trama è avvincente e, più si legge, più cresce la curiosità di sapere come finirà.
Unica pecca, secondo me, è l’eccesso di dettagli che spesso distolgono dalla trama vera e propria, nel senso che vengono descritti particolari della vita quotidiana dei protagonisti che non sono utili alla trama stessa; io sono per una scrittura più "asciutta" e voglio sapere come proseguirà la vicenda dei gioielli o la storia tra i due ragazzi (in ogni epoca), senza perdermi in dettagli.
Nel complesso la trama è coerente e le tre diverse storie si incastrano bene tra di loro.
I personaggi risultano tutti simpatici, anche se forse un po’ troppo simili tra loro.
Niente da ridire per quanto riguarda il punto di vista della narrazione e l’ambientazione. I paesaggi sono descritti benissimo, tanto che si riesce a immaginarli perfettamente.
Un romanzo lungo, ma ben strutturato che tocca tutti i generi: storia, avventura, romanticismo, mistero. Adatto a tutti gli amanti della lettura.



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