TEDDY
di Jason Rekulak
TRAMA
Mallory ha un passato da tossicodipendente ma ora vuole rifarsi
una vita e ottiene un lavoro come babysitter per l’estate a casa dei Maxwell.
Non ho ben capito la storia dell’esperimento all’inizio. Non mi
pare che avesse un nesso con la trama, o mi è sfuggito qualcosa?
Teddy è un bambino di 5 anni dolcissimo e appassionato di disegni:
ne fa in continuazione per sé e da regalare a chi gli sta accanto.
Presto però le cose si complicano e i disegni cominciano a
“migliorare”, cosa non possibile per un bimbo della sua età e, complice la
presenza di un’amica immaginaria di nome Anya, Mallory diventa sospettosa.
Chi sta facendo quei disegni? Cosa vuole dirle? La leggenda parla
di una ragazza assassinata proprio nel cottage dei Maxwell e Mallory si fa
aiutare dai suoi nuovi amici per cercare di capire se sia il suo fantasma che
sta cercando di mettersi in contatto con lei.
Seppur con qualche incoerenza, ho trovato il libro spettacolare.
Ti acchiappa e non ti molla più, ti tiene in ansia e il tuo cervello elabora
mille teorie per cercare di capire prima di Mallory cosa stia succedendo. Lo
dico subito: è impossibile capirlo.
Arriviamo al finale del libro, la parte che mi ha entusiasmato di
meno, per due motivi non da poco: per prima cosa, nella parte finale c’è lo
“spiegone”; in pratica quello che abbiamo capito nella prima parte del libro
dobbiamo buttarlo perché con una lunga serie di spiegazioni ci viene svelato il
mistero. Ammetto che però, durante la sua lettura, viene da pensare “ecco
perché tizio ha fatto/detto così”. La seconda cosa, sono i colpi di scena
finali. Non posso fare spoiler ma, se da una parte l’evoluzione di alcuni
personaggi ci sta tutta (alcuni indizi c’erano fin dall’inizio), dall’altra c’è
una cosa che non sta né in cielo né in terra. Un particolare che non poteva
essere tenuto nascosto e non si sa come sia stato possibile che Mallory non se
ne sia accorta prima; oltre al fatto che lo trovo un particolare inutile al
senso della storia e quindi evitabilissimo.
Nonostante questo non riesco a criticare il romanzo perché mi
ha tenuta incollata alle pagine, con il cuore in palpitazione; l’idea è molto
originale, soprattutto con l’integrazione dei disegni. Io lo consiglio a un
pubblico che non si fa troppi problemi sulla fattibilità della storia. Anche
perché stiamo parlando di soprannaturale, quindi non sarei troppo pignola su
questo.
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