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lunedì 16 luglio 2018

#14 - NON SCEGLIERMI. NULLA E' COME SEMBRA di Natasa Ursic

NON SCEGLIERMI. NULLA E' COME SEMBRA
di Natasa Ursic  


TRAMA


LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CHE ENTRATE

Danielle è una ragazza all'apparenza normale con l'unico problema che dopo un trauma ha perso la memoria e dovrà fare i conti col suo passato che continuerà a bussare alla sua porta.

Richard è un ragazzo all'apparenza normale con l'unico problema che fa parte di un clan. Lui ha il compito di tenere a bada il passato di Danielle ma non sempre ci riuscirà.

"Il passato non si replica" dice lui cercando di confortarmi.
"No, il passato si replica sempre."

Storia di due ragazzi che:
•non devono parlarsi, ma si parlano.
•non devono guardarsi, ma si guardano.
•non devono innamorarsi, ma si innamorano.
O forse no?




LA MIA RECENSIONE


La trama di questo romanzo è piuttosto complicata. O meglio, è stata resa complicata dall’autrice.

In fondo è la classica storia della ragazza che sembra indifesa e si imbatte nel bad boy di turno, se ne innamora e forse riuscirà anche a far ravvedere il ragazzo. Il problema è che la ragazza in questione, Danielle, ha subito un forte trauma e non ricorda quasi nulla del suo passato, le persone intorno a lei fanno di tutto per nasconderglielo (nascondendolo anche a noi) e i vari flashback che vive non sono di grande aiuto perché sono molto confusi.

La storia narra di Danielle, figlia di un importante boss della malavita, che, dopo essere uscita dall’ospedale, si trasferisce con i fratelli e la madre. Qui fa amicizia con i vicini di casa, i fratelli Linda e Richard: lei diventa la sua migliore amica mentre con il fratello ha un rapporto di amore/odio.

L’inizio è un caos, perché diventa davvero difficile capire cosa sta succedendo. Va bene mantenere un alone di mistero, ma a mio parere l’autrice ha esagerato. Non vuole farci conoscere particolari che suppongo vorrà svelare per il colpo di scena, ma così facendo inficia anche la comprensione del presente. Sono rimasta in attesa di uno “spiegone” grande come una casa, ma niente. La parte centrale, che racconta l’avvicinarsi di Danielle a Richard, è più scorrevole, per poi ridiventare tutto misterioso nel finale.

Danielle e i suoi due fratelli, all’inizio, hanno un comportamento un po’ ambiguo. Sembrano avere dodici anni ed essere un po’ troppo attaccati alla sorella. Capisco che la vogliano proteggere ma non ho potuto fare a meno di immaginarmeli sotto le vesti di un cartone animato: Georgie e i suoi fratelli.

Richard non mi sembra molto sveglio. All’inizio la tratta come una bambina ma continua a pensare a lei e a chiedersene il motivo. Non è difficile da intuire, soprattutto per uno abbastanza esperto come lui. Anche in altre occasioni ho pensato: “ma datti una svegliata, ragazzo!”

I personaggi sono fin troppo stereotipati, con la caratteristica di cambiare umore di punto in bianco, senza un motivo apparente.

Credo che l’intero romanzo necessiti di una revisione per correggere i numerosi errori, l’abbondanza di aggettivi, la punteggiatura e anche qualche verbo. Nei dialoghi si perde spesso il filo e a un certo punto non si capisce più chi sta parlando. In questo caso il problema può essere che non si è spiegato bene, con piccoli dettagli, chi sta parlando o chi ha appena detto una determinata frase oppure, e questo è più grave, che i personaggi usano tutti lo stesso timbro e lo stesso modo di parlare. I continui cambi di pov non aiutano certo.

Il libro fa parte di una trilogia e spero che alla fine tutto venga chiarito in modo esauriente, perché i dubbi sollevati sono tanti.

È strano, ma non so dire se mi sia piaciuta o meno questa lettura. Ho provato un tale nervoso mentre leggevo senza riuscire a capire! Però continuavo a farlo, spinta più dalla curiosità che dalla trama in sé.

Come detto, la storia è un po’ un cliché, ma quello che si nasconde mi intriga. Ed è proprio con queste considerazioni che mi sorge il dubbio: “forse, allora, l’autrice ha fatto bene il suo dovere, perché quello che mi ha dato più fastidio è anche quello che mi ha spinto a continuare”.

Sono sempre più confusa…



martedì 10 aprile 2018

#10 - IVORY di Ross Cage

IVORY
di Ross Cage



TRAMA

George è un pittore di talento che conduce una vita dissoluta ad Atlanta. Un giorno i suoi occhi si posano su una giovane sconosciuta dalla pelle d'avorio e ne rimane ammaliato. Decide così di farne la sua nuova musa; peccato che la passionale Linda, la sua attuale modella, non sia per nulla intenzionata a lasciarselo sfuggire. La donna farà davvero di tutto per l'uomo che ama e verso cui prova un insano attaccamento.



LA MIA RECENSIONE



George incontra casualmente una ragazza dalla pelle d’avorio. Ne rimane stregato e la invita nel suo studio a posare per lui. Ci si aspetterebbe che la storia del racconto debba essere questa: la modella che si reca nello studio del pittore e la scintilla che scatta fra i due.


Colpo di scena, in realtà George ha una relazione con la bellissima Linda, sua modella da tempo. La loro relazione è complicata: lui che la usa per soddisfare le sue voglie, lei completamente e totalmente assorbita da lui.

La descrizione lo inserisce tra i romanzi erotici, ma a mio avviso è molto di più. Descrive un amore malato, non corrisposto, dove lui è alla ricerca di nuove esperienze e continua a frequentarla solo perché al momento gli conviene; lei, invece, sarebbe disposta a qualsiasi cosa pur di tenerselo stretto.

Forse la questione dei soldi e degli strozzini, parte importante della storia, è descritta un po’ ingenuamente. Non credo che nella realtà le cose sarebbero potute andare davvero così.

Inoltre Ivory è il titolo del racconto e questo fa pensare che la ragazza dalla pelle d’avorio sia la protagonista indiscussa della storia. Invece la incontriamo, la conosciamo e poi scompare nel nulla. Non solo non è la protagonista, ma non è nemmeno fondamentale ai fini della storia. Non ho capito la scelta dell’autrice, in questo caso.

Nel complesso è una storia interessante, ben scritta e piacevole.

Recensione scritta per la rubrica #ioleggoself



lunedì 19 marzo 2018

#06 - LONELY SOULS. LA GUERRA OCCULTA DELLE STREGHE di Andrea Romanato

LONELY SOULS
LA GUERRA OCCULTA DELLE STREGHE
di Andrea Romanato


TRAMA

Nel Quartiere Francese cinque streghe vengono inseguite da alcuni individui. Erik e il suo gruppo riescono a salvarne due in extremis, un uomo e una bambina di undici anni. In seguito si scopre che la bambina, Thessa, è una Matriarca e che qualcuno le dà la caccia. Erik decide di nasconderla temporaneamente nel Quartiere ma, tornando a casa dal secondo rifugio, il gruppo viene ostacolato da una strega in preda al delirio.
Qualcosa si nasconde dietro a questi eventi che scateneranno una guerra tra congreghe nella città di New Orleans. Sangue e terrore attendono la congrega di Erik ma, soprattutto, dovranno affrontare un nemico mortale quanto imparziale: il destino.


LA MIA RECENSIONE

Il gruppo di streghe, già protagonista del primo romanzo, si trova coinvolto in una scena del crimine.
Dopo una dura lotta, le ragazze riescono a salvare Thessa, una bambina che scopriremo essere molto importante, e Emris, l’uomo che si occupa di lei. Per proteggerli, li ospitano a casa loro e, mentre tentano di conoscerli meglio, affronteranno altre battaglie e avventure.
Anche questo secondo romanzo parte col botto. Quando leggi di un orgasmo e di un omicidio nelle prime pagine non puoi non pensare che “prometta bene” tutto il resto!
Non c’è il classico inizio lento, con la presentazione dei luoghi o dei personaggi. Qui si entra nel vivo della storia fin da subito (per questo motivo sarebbe bene leggere il primo romanzo prima di avventurarsi in questo).

Nonostante i personaggi siano davvero “cazzuti”, non mancano attimi di scoraggiamento, momenti in cui pensano di non potercela fare. L’autore è riuscito a rendere una potente strega più umana di tanti altri. Spesso ho pensato  (anche leggendo il primo romanzo) che Andrea deve essere una persona molto sensibile per come riesce ad affrontare certe tematiche nei suoi libri.
“Ma, c…, non riuscite mai a stare lontane dai guai voi?” Alzi la mano chi non l’ha pensato più di una volta.
I personaggi sono tutti ben delineati e diversificati l’uno dall’altro. Adoro la schiettezza di Tiffany (al suo discorso a scuola mi sarei alzata in piedi per applaudirla).
In questo secondo capitolo le scene d’azione sono molto più numerose, a scapito della storia vera e propria. Però, anche se all’inizio le varie lotte sembrano scollegate fra loro, facendo pensare a scene che non hanno un legame con la storia, a un certo punto, come tessere di un puzzle, il tutto viene collegato e si capisce che fa parte di un percorso che le streghe devono effettuare per giungere (anche se con perdite che mi hanno sconcertata) alla parte finale.
Un appunto, però, lo devo fare. A scuola, quando le streghe combattono contro la responsabile degli omicidi (non sapevo come altro dirlo, senza spoilerare il nome), c’è un non-so-che di sbagliato. Non so come spiegare bene la sensazione che ho provato: nella mia mente vedo svolgersi l’azione, molto movimentata e violenta, ma, mentre una tenta di difendersi, le altre streghe restano ferme a guardare.  Non avrebbe fatto male aggiungere particolari sulle sensazioni di chi non era coinvolto in quel momento nella lotta o sul fatto che fosse paralizzato per qualche motivo o altro.
Per il resto non posso che confermare quanto già detto per il primo romanzo: una bella storia che, unita alla bravura dell’autore, rende questo libro una piacevolissima lettura, con un finale che lascia a bocca aperta.


Recensione scritta per la rubrica #ioleggoself




mercoledì 17 gennaio 2018

#01 - LONELY SOULS di Andrea Romanato

LONELY SOULS
di Andrea Romanato

TRAMA

Il protagonista è un ragazzo newyorchese, Erik Crane, che si ritrova mezzo morto dopo aver subito un'aggressione da parte di alcuni individui nel tentativo di salvare una ragazza. Quest'ultima gli sussurra delle parole incomprensibili e lui sviene. Quando si risveglia si rende conto di essere nel corpo di una ragazza di nome Evaline e che si trova a New Orleans.
Un anno dopo, tornando a casa da lavoro, aiuta un'altra ragazza da un aggressore maniaco armato di machete. Quell'incontro e quella ragazza segneranno per sempre la vita di Erik, trascinato sempre di più nel mondo segreto delle streghe e delle loro sanguinose leggi.




LA MIA RECENSIONE

Dopo un incipit fantastico, che sembra l’apertura di un colossal fantasy, conosciamo la storia di Evaline/Erik.
Dopo poche pagine ci si imbatte nel primo colpo di scena che lascia di stucco, una cosa davvero originale. Evaline è una cameriera che nasconde un segreto: tempo prima un ragazzo ha perso la vita nel tentativo di difendere una ragazza durante un’aggressione e una strega, prima che morisse, ha trasferito la sua coscienza nel corpo di Evaline (in coma in una stanza d’ospedale).
Per caso (o forse no) si imbatte in Valentine e se ne innamora. Lei è una strega che sta cercando di formare una congrega. Ne affrontano tante insieme, e riescono a reclutare altre streghe con un passato difficile, fino alla scoperta di una terribile verità.
Più che un semplice romanzo sembra un telefilm a puntate: in ogni capitolo c’è un’avventura colma di azione. Queste scene sono descritte molto bene: crude al punto giusto, trasmettono l’idea della violenza senza esagerare e cadere nel trash. A mio parere manca un po’ di sentimento, forse colpa dei dialoghi piuttosto freddi, ma la trama è molto originale e interessante.
Le informazioni vengono date con il contagocce e questo non fa che stuzzicare e incuriosire il lettore.
Un particolare che mi ha fatto sorridere -secondo me una mossa azzeccata-, è Evaline che sbaglia di proposito il nome di Chang Fung. Mi ha fatto sorridere ogni volta.
La scelta di scegliere come protagonista la mente di un uomo nel corpo di una donna è esplosiva. Se da una parte intriga, sarebbe potuta essere un’arma mortale per l’autore. Invece Andrea ha saputo destreggiarsi alla perfezione, raccontando al maschile i pensieri di Erik senza mai confondersi quando gli altri la vedono come una ragazza.
Ogni personaggio ha un carattere e un passato particolare, descritto molto bene. Scarseggiano le descrizioni delle ambientazioni, anche se la cosa non mi ha dato nessun fastidio.
Devo invece fare un appunto sulla prima di scena di sesso. Da come viene descritta sembra che Erik non abbia mai esplorato il suo “nuovo corpo”, cosa poco credibile perché ho l’impressione che, se mai potesse accadere una cosa del genere, sarebbe la prima cosa che farebbe una persona qualsiasi, uomo o donna che fosse.
Nel complesso, mi è piaciuta molto la storia e lo stile dell’autore. Anche se consiglio vivamente una revisione per evitare i numerosi refusi, non ho trovato errori grammaticali e la scrittura risulta fluida e scorrevole.



Recensione scritta per la rubrica #ioleggoself