mercoledì 23 novembre 2016

Recensione n. 29 - UNA FIDANZATA IN PRESTITO di Silvia Stoyanova

UNA FIDANZATA IN PRESTITO
di Silvia Stoyanova


TRAMA
Il destino non scende a compromessi con nessuno e la vita ci travolge con la sua inspiegabile forza cambiandoci per sempre, in modo impercettibile ma costante. Finché non ci guardiamo indietro, rendendoci conto di quanta strada abbiamo fatto, dei nostri fallimenti e dei nostri successi.
Questa è la vita di Kim Stewart. Colma di fatti eccezionali come il lavoro dei suoi sogni, la sua carriera in continua crescita e i suoi strampalati ma grandiosi amici. Tutto si svolge, silenziosamente, in una magica Manhattan dove il termine “silenzioso” è solo uno status mentale creato per poter credere di avere un momento per sé stessi. E ciò non è facile quando si è sotto gli occhi dei media ogni giorno, come Kim.
Ma cosa accade quando il destino porta sulla sua strada l’uomo che potrebbe essere quello giusto? E cosa succede se, poi, lo stesso destino comincia a divertirsi mescolando le carte in tavola quando sembra che la vita abbia intrapreso una strada sicura, o se passato e presente si intrecciano in un groviglio di emozioni?
Kim scoprirà che l’unico modo per sopravvivere al tornado di avvenimenti che si sono abbattuti su di lei sarà quello di scendere a compromessi con sé stessa. Ma cosa bisogna fare quando il compromesso fatto rischia di pregiudicare l’obbiettivo che si vuole raggiungere?
Una storia d’amore ricca di sorprese e magia che stravolge una vita.
 


LA MIA RECENSIONE
Avevo già provato a leggerlo un anno fa, ma mi sono lasciata fermare dai numerosi cliché incontrati nelle prime pagine. Dato che non amo lasciare le cose a metà, ci ho riprovato ed è andata meglio. Fino a quando la protagonista non riceve la mail con la proposta di contratto, però, i cliché ci sono davvero tutti.
Dalla mail le cose si fanno interessanti, anche se non riesco a comprendere il motivo della proposta. Le cose sembravano andare già bene fra loro, anzi lei aveva addirittura confessato attrazione verso di lui, quindi perché l'esigenza di mettere tutto nero su bianco e rendere un bel rapporto mera merce di scambio? 
Ci sono anche comportamenti che non sembrano avere senso: se sono innamorati perché stabilire un accordo e, se c'è un accordo, perché fare i capricciosi? Non sembra esserci coerenza nel comportamento dei due.
Ad un certo punto chiariscono la situazione ma Kim si comporta peggio di quando stava con lui per dovere. Secondo me l'idea era buona (anche se non originalissima) ma non è stata sviluppata a dovere. Anche il finale lascia con l'amaro in bocca perché mi sembra incredibile che a Kim non sia venuta in mente quell'ipotesi, quando in realtà sarebbe la prima cosa a cui una persona penserebbe. Invece di un colpo di scena abbiamo una reazione da "ma va? Era ora che ci arrivassi"

Voglio aggiungere un pensiero su una scena. Sarà solo una mia opinione personale ma, quando Kim si trova sulla spiaggia a leggere Dan Brown, il suo amico le dice che non la faceva una da lettura impegnata. Onestamente, a me piace Dan Brown ma non lo definirei una lettura impegnata ed è la prima volta che ho sentito qualcuno definirlo tale.



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