giovedì 3 novembre 2016

Recensione n. 40 - L'IMPRONTA DEL DESTINO di Elisa S. Amore

L'IMPRONTA DEL DESTINO
di Elisa S. Amore


TRAMA
Londra, 1720. Un ragazzino che scappa tra la folla, una fanciulla in lacrime che grida disperata. A Evan James basta un attimo per capire cosa sia successo e per lanciarsi all’inseguimento del ladruncolo. Quando lui torna per restituirle la refurtiva – un antico medaglione d’inestimabile valore –, Lady Venetia rimane folgorata dalla bellezza di quel giovane, dai suoi modi gentili e dalla sua nobiltà d’animo. E perciò lo invita al ricevimento che si terrà quella sera nel palazzo del padre. Per Evan, sarebbe un’occasione unica per entrare in contatto con la nobiltà londinese e, un giorno, ottenere perfino la mano di Lady Venetia, la cui dote salverebbe la sua famiglia dalla bancarotta. Eppure qualcosa dentro di lui lo induce a rifiutare. Come se, in fondo al cuore, Evan sentisse già di appartenere a un’altra donna. A una donna che non ha ancora incontrato. A una donna che, quando sarà giunto il momento, segnerà per sempre il suo destino…

Col suo stile diretto eppure ricco di sfaccettature, Elisa S. Amore mescola sapientemente amore, mistero e azione, dando vita a un racconto appassionante e intenso, romantico e audace. Un racconto che è un’introduzione perfetta alla «Carezza del destino», di cui è il prequel.



LA MIA RECENSIONE
Evan è un ragazzo che sembra irresistibile agli occhi di qualsiasi ragazza, ma lui è alla ricerca di una in particolare. Anche se ancora non sa chi sia.
Nella parte centrale del racconto, aiuta una ragazza a recuperare quanto gli è appena stato rubato. Quello che però appare più importante non sono questi eventi, ma gli strani sogni di Evan.
In definitiva, non succede molto in questo racconto, ma la storia prende: mi ha lasciato con il fiato sospeso e la curiosità di scoprire cosa è successo al ragazzo.
Stupida io che l'ho preso senza informarmi prima. Se avessi saputo che si trattava di un capitolo posto a metà tra due romanzi di una saga, avrei aspettato a leggerlo. Diciamo che però ha raggiunto il suo scopo perché queste poche pagine mi hanno invogliato a leggere l'intera saga.
Ottima mossa di marketing, che però non avrebbe funzionato se l'autrice non fosse così brava.




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