lunedì 15 marzo 2021

#26 - LA SPOSA SCOMPARSA di Rosa Teruzzi

LA SPOSA SCOMPARSA 

di Rosa Teruzzi


TRAMA

Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall'una all'altra. C'è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera quarantasei anni portati magnificamente ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po' bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell'amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all'epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l'inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell'impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa.


LA MIA RECENSIONE

A Milano, in un ex casello ferroviario, vivono tre generazioni di donne: la nonna Iole, la mamma Libera e la figlia Vittoria. Le tre non potrebbero essere più diverse: Iole dinamica e stravagante, gira il mondo con i suoi corsi di Yoga; Libera ha la sua attività di creatrice di bouquet nel casello ed è un tipo tranquillo e sensibile; Vittoria è un agente di polizia, rigido e severo. Tre caratteri diversi ma descritti come se fossero davanti ai miei occhi.

Un giorno, una donna chiede un favore a Libera: vuole ritrovare la figlia scomparsa da parecchi anni. Sul caso aveva già indagato la polizia ma, dopo alcuni primi sospetti, si era concluso con un nulla di fatto. La logica farebbe pensare di assegnare il caso alla poliziotta di famiglia, ma lei è scettica e le altre due donne si improvvisano detective. Tra colpi di scena e risate, la verità viene a galla e anche Vittoria non può fare a meno di aiutare le donne a risolvere il caso.

Non conoscevo né il romanzo né l’autrice; mi è capitata sott’occhio la trama per caso e ho deciso di leggerlo: mi ha appassionata da subito. Un mistero coinvolgente, ben descritto, con una trama che scorre veloce, tra risate e lacrime, senza mai imbrogliarsi. Mi è piaciuto molto.

“il dolore non cementa l’unione dei sopravvissuti ma mette quelli che si rassegnano contro chi si ostina a combattere, facendone dei nemici”

“E’ naturale e giusto che i figli se ne vadano. Naturale e giusto. Oggi camminano mano nella mano con te, domani quella mano la respingono e la offrono fiduciosi a un’altra persona, che magari è un tipo come Panattiere” (Panattiere è un presunto omicida)




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