martedì 23 marzo 2021

#30 - A OGNI COSTO di Brenna Aubrey

 A OGNI COSTO

di Brenna Aubrey


TRAMA

Quando Mia Strong, una popolare blogger di videogiochi, mette all’asta la sua verginità online, sa che creerà scompiglio. Ma non ha nessuna intenzione di avere una storia d’amore. Le sue regole sono incise nel marmo: una notte. Nessun ulteriore contatto.

È un passo disperato, ma è l’unico modo in cui potrà frequentare la facoltà di medicina e pagare le crescenti spese ospedaliere di sua madre.

Adam Drake, l’enigmatico vincitore, è un genio del software che ha fatto i suoi primi milioni a diciassette anni. Ora, a ventisei anni, è sexy, motivato e… come amministratore delegato della sua società di videogiochi, è abituato a fissare lui le regole. Prima che Mia possa rendersi conto di quello che sta succedendo, Adam trova le scappatoie nelle clausole del contratto dell’asta. Ogni condizione che lei ha posto per proteggere il proprio cuore viene gettata alle ortiche.

Non riesce a capire se lui sta giocando con lei… o se fa sul serio.


LA MIA RECENSIONE

Mia è una blogger di video game con grossi problemi economici e l’unica cosa che può vendere, per racimolare qualcosa, è la sua verginità. Decide così di organizzare un’asta e il miglior offerente vincerà una notte con lei. Tutto sembra procedere come avevano stabilito, ma il ragazzo che si è aggiudicato il premio non la pensa così.

Anche se l’idea di mettere all’asta la propria verginità mi fa storcere il naso, l’autrice è riuscita, nella prima parte del romanzo, a farmi andare a genio tutta la questione. Mia è divertente e Adam (il vincitore dell’asta) non sembra il classico miliardario stronzo. Però… e c’è sempre un però… la storia viene tirata per le lunghe e i due continuano a rimandare l’atto con reazioni a dir poco fastidiose.

Lei è una bambina capricciosa che non vuole ammettere le proprie debolezze e, per giustificarsi, continua a dare la colpa agli altri. Lui non è da meno: se non ottiene quello che vuole (che sia una risposta o una reazione) mette il broncio. Ma che cavolo, siete adulti, lui è praticamente un genio/imprenditore dell’elettronica, parlare no?

La cosa più fastidiosa poi sono i presunti colpi di scena. L’autrice ha queste cartucce da sparare che però il lettore ha già intuito dalle prime pagine. Così leggiamo della protagonista che si fa un sacco di domande cercando di capire, fino a portarci a questo colpo di scena e noi siamo lì a insultarla: “ma sei tarda!”

In conclusione, l’idea è carina ma realizzata davvero male. Un racconto, con un quarto delle pagine di questo romanzo, sarebbe stato più ad effetto, a mio parere. La cosa divertente è che invece ci sono altri romanzi che continuano la saga. Mi vengono i brividi solo a pensarci.





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