INUTILI OMICIDI
di Filippo Avigo
TRAMA
La libreria nel centro di Bologna è gremita. Il caldo soffocante di inizio estate non ha scoraggiato i lettori che attendono l'arrivo dell'autore del best seller del momento. Ci sono tutti, il libraio-imprenditore, gli addetti della casa editrice, il giovane talento, i giornalisti pronti a incensare a comando. Persino Alberto Costanzi, che ha sempre mal digerito quei fiumi di inchiostro spacciati ogni volta per capolavori assoluti, sembra essersi adeguato pacificamente e si prepara a fare solo qualche domanda di rito.
Manca l'autore però, che si presenta in condizioni preoccupanti e il mattino dopo viene trovato morto nella sua camera d'albergo, vittima di un delitto grottesco che ha tutte le apparenze di un vero castigo; pochi giorni dopo la stessa sorte tocca a un suo collega, colpito con inusitato furore! Mentre i loro romanzi scalano le classifiche, le indagini finiscono presto in un vicolo cieco, anche a causa del tempo perduto dal commissario, più interessato alle testimoni che alla ricerca della verità. Toccherà ad Alberto Costanzi far luce sui fatti e spianare la strada all'esordio più brillante nella scena letteraria contemporanea.
Manca l'autore però, che si presenta in condizioni preoccupanti e il mattino dopo viene trovato morto nella sua camera d'albergo, vittima di un delitto grottesco che ha tutte le apparenze di un vero castigo; pochi giorni dopo la stessa sorte tocca a un suo collega, colpito con inusitato furore! Mentre i loro romanzi scalano le classifiche, le indagini finiscono presto in un vicolo cieco, anche a causa del tempo perduto dal commissario, più interessato alle testimoni che alla ricerca della verità. Toccherà ad Alberto Costanzi far luce sui fatti e spianare la strada all'esordio più brillante nella scena letteraria contemporanea.
LA MIA RECENSIONE
In una libreria di Bologna, uno scrittore affermato sta per
fare la presentazione del suo ultimo successo. Nell’attesa ci vengono
presentati quelli che saranno i personaggi del romanzo: un giornalista, due
ragazze fan dello scrittore, il proprietario della libreria e l’affermata
giornalista, affiancata dal suo pupillo, uno scrittore che vorrebbe aiutare a
pubblicare. Terminata la presentazione, tutti passano la serata insieme, ma
l’indomani la notizia agghiacciante della morte dello scrittore dà il via al romanzo. Al “cast” si
unisce l’ispettore incaricato di indagare sull’omicidio. La situazione si
complica quando un altro scrittore viene ucciso nello stesso modo.
“Quanto mi infastidiscono i contatti fisici immotivati.
Chissà com’è che qui a Bologna si baciano sempre tutti, anche quando devono
semplicemente mandarsi a fare in culo”
“Anche le notizie di cronaca che fanno da cornice al romanzo
sono esclusivamente funzionali al plot narrativo.” – “Plot? Può aiutarci a
capire?” – […] “Intendo la trama, il percorso narrativo…” – E allora, cazzo,
dire trama faceva schifo?
Nulla da dire sulla scrittura, il romanzo è fluido,
interessante. I dialoghi ben impostati e i personaggi hanno un carattere ben
definito e anche un modo di parlare consono al loro ruolo.
Il problema è che, a poche pagine dal termine, continuavo a
sperare in un colpo di scena, che si stesse cercando di coprire qualcuno.
Invece il finale è davvero deludente,
non tanto per l’identità dell’assassino quanto per la modalità della scoperta.
In un giallo mi aspetto indizi e indagini, voglio tentare di arrivare alla
soluzione grazie ad essi, magari scoprire poi di essere stata depistata ma
comunque provarci. Invece ho letto un bellissimo giallo con un epilogo da “ok,
ho scritto abbastanza, sono stufo, facciamolo confessare.”
Mi dispiace perché le premesse c’erano tutte per ottenere un
ottimo giallo, invece questa confessione finale l’ho trovata frettolosa e deludente.
Nel complesso la lettura è stata piacevole e a tratti divertente.
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